Coronavirus. Le coop sociali reagiscono, sul web lo “storytelling” #noicisiamo

Sportelli telefonici, smart education, numeri verdi per aiutare gli anziani. Sui territori, le cooperative sociali rispondono all’emergenza. Tanti i progetti attivati e raccontati sul sito di Legacoopsociali. La presidente nazionale Vanni: “Grazie ai cooperatori. I bisogni non diminuiscono”

Coronavirus. Le coop sociali reagiscono, sul web lo “storytelling” #noicisiamo

Smart education, nidi che diventano tecnologici, ma anche sportelli di ascolto per operatori e progetti per non lasciare soli gli anziani. Sono solo alcune delle storie di impegno nell’emergenza coronavirus da Legacoopsociali tra le tante cooperative sociali attive sul territorio, nonostante le tante limitazioni per contenere il contagio. Le storie sono raccolte sul sito internet di Legacoopsociali, sotto la voce “dai territori” e rientrano nella campagna #noicisiamo, lanciata il 10 marzo su tutto il territorio nazionale. “L’idea è quella di uno storytelling che possa testimoniare la vita nei servizi di welfare gestiti dalle cooperative sociali - spiega una nota - e come, operatori, utenti, famiglie insieme alle cooperative, stiano affrontando l’emergenza legata al Covid-19, raccontando e raccontandosi”. Ed così che ad esempio a San Donato Milanese è partita l’esperienza di smart education di Eureka grazie all’utilizzo di app e internet, oppure a Spoleto dove grazie alla coop sociale Il Cerchio, il nido è diventato tecnologico grazie ai gruppi di chat telefonica tra i genitori e le educatrici. A Matera, invece, il Comune e la coop sociale Lilith hanno unito le forze per non lasciare soli gli anziani e grazie all’attivazione di un numero verde è possibile farsi consegnare a domicilio spesa e farmaci. Oppure a Modena, dove la coop sociale Gulliver ha attivato uno sportello di ascolto ascolto per operatori, utenti e famiglie. Sui canali social di Legacoopsociali, inoltre, è possibile trovare foto e video degli operatori e delle cooperative sociali che continuano a svolgere il proprio lavoro o a reinventarlo durante l’emergenza. “Sono centinaia le immagini che ogni giorno testimoniano una comunità - spiega una nota - che oltre a rivendicare attenzione sui dispositivi di protezione e sul rischio occupazionale per 350mila lavoratori continua a non far venire meno il proprio impegno sul campo”.

Da Eleonora Vanni, presidente nazionale di Legacoopsociali, un “grande ringraziamento per il lavoro dei cooperatori che tengono attivi i servizi con tutte le loro forze e per la creatività e la generosità che, anche in tempi particolarmente difficili, sanno esprimere per non lasciare sole le persone e rispondere ai bisogni che certo non diminuiscono, ma anzi possono acuirsi, di questi tempi”.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)