Csv Padova & Rovigo. Europa, filo diretto

Da quando Padova nel 2020 è stata scelta come Capitale europea del volontariato, sono aumentati relazioni e progetti con il Centro europeo volontariato. Un impegno sia a valorizzare le realtà locali sia a guardare oltre i confini. Durante Solidaria saranno proposti due seminari, uno sulle problematiche dei volontari con disabilità nelle loro attività, l’altro sulla violenza di genere

Csv Padova & Rovigo. Europa, filo diretto

Da quando si è candidata a Capitale europea del volontariato, diventandolo nel 2020, Padova ha rafforzato i suoi rapporti con il volontariato europeo e il Cev, il Centro europeo volontariato, è un interlocutore sempre più importante per il Centro servizio volontariato di Padova e Rovigo. La competizione per diventare Capitale europea del volontariato è stata lanciata nel 2013 dal Cev di Bruxelles con lo scopo di rafforzare e promuovere le attività di volontariato a livello locale. L’obiettivo, infatti, è quello di spingere le città europee a interrogarsi sul ruolo del volontariato per la comunità e di premiare le città che più esprimono i valori europei attraverso la promozione del volontariato e la sua pianificazione per il futuro. «Padova è stata la prima città italiana a diventare Capitale europea del volontariato ed essersi guadagnata il titolo ha significato un volano straordinario che le ha consentito di guardare con maggior attenzione al di là dei confini e creare reti con le realtà di volontariato europee – commenta Luca Marcon, presidente del Csv di Padova e Rovigo – È stata un’opportunità di crescita per tutto il nostro mondo dell’associazionismo che si è impegnato nel produrre idee, favorire relazioni e avviare progetti. Certo è stata una sfida difficile perché era il 2020 e pochi giorni dopo l’inaugurazione abbiamo dovuto affrontare le enormi difficoltà della pandemia da Covid-19, ma abbiamo dato prova della nostra capacità di essere al posto giusto. Abbiamo raccolto anche molte soddisfazioni e la nostra relazione con il Cev è diventata più solida come dimostrano i progetti europei che stiamo portando avanti». Uno di questi è il progetto Vera-Volunteering equality rights action (l’azione del volontariato verso uguali diritti) che vuole rendere il volontariato più inclusivo e rappresentativo della società nel suo insieme e per questo propone ai volontari e al personale delle organizzazioni e degli enti di volontariato nonché alle autorità locali di «impegnarsi nell’apprendimento reciproco e nello scambio di buone pratiche sul ruolo del volontariato come impegno attivo dei cittadini ed espressione di democrazia e valori europei». Questo significa comprendere la diversità di genere e tutti i fattori discriminanti in generale che la colpiscono, compresa la guerra, e per questo occorre aumentare le capacità delle organizzazioni di sostenere le opportunità di volontariato inclusivo e creare condizioni favorevoli per promuovere l’uguaglianza di genere e affrontare la discriminazione anche attraverso la raccolta di dati sul volontariato per favorire il cambiamento delle politiche.

Nell’ambito di questo progetto a fine settembre, dentro Solidaria, il festival del volontariato organizzato dal Csv di Padova e Rovigo, verranno proposti due seminari, uno sul tema delle problematiche che ogni giorno incontrano i volontari con disabilità nello svolgimento della loro attività di volontariato, l’altro sul tema della prevenzione della violenza di genere. Il primo è un progetto pilota che Cev organizzerà a Padova al quale parteciperanno volontari con disabilità provenienti da tutta Europa, il secondo invece fa parte di una serie di seminari che saranno proposti ai volontari in una decina di stati europei. «Dato che obiettivo del progetto è prevenire e combattere le discriminazioni di genere anche in relazione alle guerre – spiega Ilaria Ferraro, responsabile dei progetti europei per il Csv di Padova e Rovigil seminario proporrà una parte di contenuti elaborati direttamente da Cev, ma data la nostra collaborazione con il Centro antiviolenza sicuramente inseriremo altri contenuti e in particolare testimonianze di donne. Sarà un seminario divulgativo perché è fondamentale che tutti abbiano una base comune per riconoscere una problematica e indirizzare correttamente una persona se eventualmente fosse necessario». Altro importante progetto Europeo nel quale il Csv è coinvolto in qualità di capofila è il progetto “Viv-Volunteering inspired by values” (il volontariato ispirato dai valori ), finanziato dal programma Erasmus + Ka2, small scale partnership e realizzato in collaborazione con il Croatian volunteer development center (Centro per lo sviluppo del volontariato croato per la Croazia) e l’associazione Mais Cidadania per il Portogallo. Il progetto, il cui termine è previsto per il mese di dicembre, è composto da tre macro azioni: «Una ricerca articolata su due fronti con la quale abbiamo chiesto alle associazioni di volontariato quanto la loro attività è ispirata dai valori e da quali valori – continua Ferraro – Quanto sono importanti anche rispetto ai volontari che incontrano e quanto trasmettono dei loro valori. E dall’altra parte abbiamo incontrato dei giovani volontari per capire quanto sono importanti per loro i valori di impegno e abbiamo chiesto di dare dei suggerimenti alle associazioni su come integrare meglio i giovani all’interno delle stesse. Ne abbiamo tirato fuori un report e ora anche l’opuscolo “Ri-mettiamo i valori al centro del volontariato”, libretto che è la seconda azione del progetto. La terza sarà il seminario di fine settembre e una due giorni aperta a volontari italiani pensata per immergersi in una dimensione altra rispetto alla quotidianità. Sarà un corso di formazione con presentazione della ricerca, un approfondimento sull’Europa e sulla Carta europea dei giovani».

Il tema dell’acqua nelle riflessioni dei ragazzi

Hanno affrontato il tema dell’importanza dei corsi d’acqua per il patrimonio culturale europeo i 16 giovani che dal 28 agosto all’11 settembre 2022 hanno partecipato allo scambio organizzato dal Csv di Padova e Rovigo quale partner di un progetto europeo, tra giovani domiciliati a Padova o provincia e ragazze e ragazzi provenienti da Portogallo, Germania e Scozia nell’ambito del programma Corpi europei di Solidarietà.

Propositivi

Nell’opuscolo frutto della collaborazione tra Italia, Croazia e Portogallo ci sono una serie di consigli utili ai giovani volontari per rendere più potente la loro azione: «Datevi il tempo di sperimentare la vita associativa; non perdete la motivazione se non siete subito coinvolti nell’attività di volontariato che più vorreste; tutti i compiti dell’associazione sono importanti e tutti contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi dell’organizzazione; coinvolgetevi, proponete nuove idee, siate pazienti perché le associazioni hanno bisogno di nuove energie e punti di vista, anche se a volte faticano a cambiare il loro modo di fare le cose; provate a fare volontariato in diverse organizzazioni, la prima potrebbe non essere la più adatta a voi; raccontate ai vostri amici la vostra esperienza di volontariato e invitateli a partecipare».

Un’espressione di democrazia
cev

Nel 2020, un documento pubblicato dal Cev, il Centro europeo volontariato, nell’ambito del Piano d’azione per l’integrazione del volontariato nell’Agenda 2030 ha proposto un nuovo modello per comprendere le azioni del volontariato sulla base di cinque componenti, ognuna delle quali rappresenta una dimensione dell’azione volontaria: la struttura formale e/o informale; il luogo online e/o offline; l’intensità episodica e/o regolare; l’aspirazione vale a dire autocostruzione e/o costruzione della comunità e quindi la categoria che può essere servizio, aiuto reciproco, partecipazione, campagna e tempo libero perché non si escludono a vicenda. La necessità di ragionare su un nuovo modello di volontariato nasce dal fatto che il Cev collega gli sforzi di volontariato individuali e collettivi nella promozione e difesa dei diritti e dei valori europei al contesto europeo e le strategie di volontariato locali, regionali e nazionali con i quadri politici europei. «L’approccio adottato dal Cev per questo Blueprint (documento che contiene le linee guida e di indirizzo europee relative al volontariato a livello locale, ndr) per il volontariato europeo 2030 sarà complementare a quello risalente a dieci anni fa – spiegano i referenti del Cev – Allora, era prioritario concentrarsi su temi come la qualità, la gestione e le infrastrutture del volontariato e questo ci ha permesso di cogliere ciò che i vari Paesi e le varie culture a livello europeo concepiscono attraverso diverse aree del volontariato. A oggi è possibile prendere in considerazione le differenti circostanze e i diversi profili dei volontari perché vogliamo porre attenzione anche al cuore e all’anima del volontariato: quali valori vengono espressi tramite il volontariato e come esso sia un’espressione di democrazia e solidarietà. Ciò che vogliamo fornire ai decisori politici è l’idea che il volontariato non sia solo una risorsa in termini di forza lavoro per attività utili ed essenziali per la società, ma come esso rivesta un ruolo importante nella coesione sociale, nelle relazioni interpersonali, e apra la strada per rendere i valori europei una realtà». Per realizzare questo progetto per il volontariato europeo 2030 Cev dovrà connettersi con i partner e il Csv di Padova e Rovigo è pronto.

Gli elogi per gli sforzi profusi nella pandemia

A leggere i commenti che il mondo del volontariato europeo esprime su Padova Capitale europea del volontariato, pare che questa sia diventata un modello perché «ha vinto dopo aver creato diverse occasioni di ascolto dei bisogni e dei desideri della città durante il 2019: sono state selezionate sette aree di intervento, approfondite in altrettanti tavoli di lavoro ed elaborazione composti da rappresentanti del terzo settore, istituzioni, categorie economiche, università e così via. Nel 2020 le azioni della città come Capitale europea del volontariato, per quanto ridimensionate a causa del Coronavirus, hanno seguito le linee emerse nella fase di ascolto in incontri ed eventi effettuati online e dove possibile anche in presenza». Una capacità che sta portando il Csv di Padova e Rovigo a un impegno forte in rete con il mondo del volontariato europeo.

La solidarietà ponte tra presente e futuro

Per il Cev il volontariato ha un ruolo chiave nella vita delle generazioni presenti e future poiché fornisce l’opportunità per esprimere solidarietà, agevolare lo scambio interculturale, sviluppare l’insegnamento non formale e simultaneamente supportare diritti come la cittadinanza attiva e l’inclusione sociale. Il volontariato è uno degli agenti principali in grado di apportare una vera trasformazione sociale.

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