Curriculum dello studente, per Forum Terzo Settore “bene valorizzare impegno sociale”

La portavoce Claudia Fiaschi si inserisce nel dibattito: “Comprendiamo le obiezioni, ma tante attività extrascolastiche sono alla portata di tutti: dallo scoutismo allo sport sociale, dal volontariato al servizio civile, investimento nel futuro, anche in termini di coesione sociale”

Curriculum dello studente, per Forum Terzo Settore “bene valorizzare impegno sociale”

Uno strumento più “inclusivo” che “esclusivo”, in quanto comprende e valorizza anche esperienze “alla portata di tutti” dal grande valore sociale: così Claudia Fiaschi, portavoce del Forum Terzo Settore, interpellata da Redattore Sociale, si inserisce nel dibattito che accompagna il prossimo debutto del Curriculum dello studente (si veda anche l' intervista a Damiano Previtali).

Questo documento “rappresenta a nostro giudizio un'opportunità da cogliere nel modo giusto – commenta Fiaschi - per valorizzare un'ampia gamma di esperienze extrascolastiche dei ragazzi. Possiamo comprendere le obiezioni sollevate da chi teme che questo documento possa andare soltanto a vantaggio di quelle studentesse e quegli studenti che, per le superiori disponibilità economiche delle proprie famiglie, potranno vantare un maggior numero di attività svolte. Ma in questo modo non si considera come tante attività extrascolastiche utili e preziose, oltre che inseribili nel curriculum, siano invece alla portata di tutti”.
Ricorda a tal proposito Fiaschi che “oggi sia lo strumento del servizio civile universale che le esperienze di volontariato - penso alle attività ricreative, sportive e culturali rivolte ai ragazzi - hanno una grande accessibilità anche per persone che non vivono in condizioni socio-economiche elevate. Perché permettono a tutti i ragazzi di essere coinvolti in attività di volontariato che possono costruire un'importante pre-competenza da inserire nel curriculum dello studente. Le esperienze dello scoutismo, così come quelle legate ad attività di sport sociale nelle periferie, rappresentano un grande spazio di inclusione, che è giusto e opportuno promuovere e valorizzare”.
In conclusione, “a nostro giudizio vale la pena di porre il tema dell'inclusività di un curriculum che valorizzi le esperienze extrascolastiche dei ragazzi. Spazio dunque non solo ai corsi e alle attività parascolastiche, ma grande spazio proprio alla valorizzazione di quelle esperienze che non hanno elevati costi di accesso - talvolta, ricordiamolo, non ne hanno nessuno - e che rappresentano per i giovani degli spazi di formazione altrettanto importanti quanto quelli a pagamento. Per le ragazze e i ragazzi è un investimento nel loro futuro. Per tutti, è un investimento nel volontariato, che, in un'ottica di lungo periodo, non può che pagare dividendi anche in termini di coesione sociale delle nostre comunità”.

Chiara Ludovisi

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)