Decreto Aiuti, nessun sostegno al non profit. Sale la protesta e la richiesta di correttivi

Le reazioni delle realtà del terzo settore dopo l’approvazione da parte del Senato. Pannucchi (Forum): “Nessun ristoro per le attività socio-assistenziali. Un segnale molto negativo”. Vanni (Legacoopsociali): “Senato sordo ai richiami della cooperazione sociale. Chiediamo i necessari correttivi”

Decreto Aiuti, nessun sostegno al non profit. Sale la protesta e la richiesta di correttivi

Via libera definitivo ieri in Senato al Dl Aiuti bis. In attesa della conversione in legge alla Camera prima della scadenza dell’8 ottobre, il provvedimento da circa da 17 miliardi di euro è stato approvato con 182 voti favorevoli, nessuno contrario e 21 astenuti.
La situazione si è sbloccata dopo il “voto unanime” delle commissioni Bilancio e Finanze di Palazzo Madama sull’emendamento che rivede il discusso meccanismo della cessione del credito nel Superbonus. Nessuna novità, tuttavia, è emersa per quel mondo del Terzo settore che nelle ultime settimane aveva chiesto attenzione, vista la delicatezza delle attività portate avanti e della grande pressione sugli enti non profit dovuta all’aumento generalizzato dei costi. E, così, le reazioni non si sono fatte attendere.

“Il Senato approva il Dl Aiuti sordo ai numerosi richiami della cooperazione sociale e degli enti del terzo settore che reclamano da tempo sostegno, al pari delle imprese, per far fronte alla moltiplicazione dei costi che gravano sui servizi rivolti alle persone con disabilità, anziane e fragili - dichiara la presidente nazionale di Legacoopsociali, Eleonora Vanni -. Attestazioni di stima e promesse elettorali non serviranno ad evitare il rischio di soffocamento di un settore che non ripartisce utili, opera per attività di interesse generale ed è il cardine di quell’economia sociale che coniuga contrasto alle disuguaglianze, inclusione sociale e lavorativa e sviluppo locale. Servizi residenziali, assistenza domiciliare, servizi educativi verranno affidati a mercanti senza scrupoli senza garanzia di qualità per i cittadini e i lavoratori? È questo il futuro del welfare di un paese come l’Italia?”.

“Chiediamo che siano tempestivamente apportati i necessari correttivi – conclude la presidente di Legacoopsociali - e che a questo settore, che non ribalta i costi sui cittadini utenti dei servizi, sia riconosciuta pari dignità e diritti di aiuto e sostegno per il ruolo importante che hanno nella società e anche nell’economia del paese”.

Forum Terzo settore: “Segnale molto negativo”. “Nessun ristoro contro il caro-energia per le realtà non profit che gestiscono, ad esempio, i servizi di assistenza residenziale, i trasporti sociali e sanitari, o che si prendono cura degli anziani e delle persone con disabilità. Il Dl Aiuti è stato approvato al Senato senza gli emendamenti che prevedevano sostegni anche agli enti di Terzo settore: un segnale molto negativo, sembrerebbe che l’importanza di attività volte all’inclusione sociale e al contrasto delle disuguaglianze sia riconosciuta più a parole che con i fatti”. E’ quanto dichiara Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore. Che continua: “Al pari delle imprese profit, anche le realtà non profit subiscono pesantemente le conseguenze della crisi energetica ma, diversamente dalle prime, non possono ‘scaricare’ l’aumento dei costi sui clienti. In assenza di aiuti dallo Stato, dunque, le alternative per chi porta avanti un modello economico non incentrato sul profitto ma sulla cura della persona e sulla tutela del bene comune, sono solo due: riuscire a farcela con le proprie forze sfidando le condizioni sfavorevoli del momento storico oppure chiudere i battenti. Ci aspettiamo vivamente che si ripari al più presto a questa grave mancanza: dimenticare il Terzo settore significa lasciare ai margini della società proprio chi è più in condizione di svantaggio e sofferenza”, conclude Pallucchi.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)