Durante lockdown 804 chiamate anti-violenza in Emilia-Romagna

Lo rende noto la Regione, citando l'analisi Istat riguardo al numero verde antiviolenza 1522

Durante lockdown 804 chiamate anti-violenza in Emilia-Romagna

Effetto lockdown: sono state più di 800 in Emilia-Romagna, più del doppio rispetto al 2019, le richieste di aiuto, protezione o consulenza per violenza o stalking registrate al 1522, il numero verde antiviolenza dedicato alle donne, tra marzo e giugno scorsi. Lo rende noto la Regione, citando l'analisi Istat riguardo al numero verde antiviolenza 1522. "Che il fenomeno avesse subito un'impennata consistente durante i mesi di convivenza forzata fra vittime e violenti è stato chiaro fin da subito", chiosa l'assessore regionale alle Pari opportunità, Barbara Lori. "Dopo le primissime settimane, in cui il lockdown ha causato la chiusura delle attività di ricevimento in presenza, i centri antiviolenza hanno immediatamente manifestato l'urgenza di fare arrivare alle donne il messaggio che i canali telefonici erano sempre attivi e che la rete di assistenza e accoglienza continuava a funzionare".

Tra marzo e giugno 2020, il numero delle utenze avviate per chiedere aiuto, protezione o consulenza a difesa di una violenza o stalking è stato in Emilia-Romagna pari a 804 casi: più del doppio delle chiamate, 365, registrate nello stesso periodo del 2019 e 3,7 volte il dato del 2017, 216 casi, dato minimo dall'avvio della registrazione dei casi nel 2013. Fra queste, le chiamate riconducibili a vittime di violenza sono 377, oltre il doppio delle 171 del periodo marzo-giugno 2019, oltre il triplo di quelle riferite al 2017 e in numero uguale a quanto rilevato nel corrispondente periodo del 2013.

Molti i primi contatti al 1522, che passano da 289 nel 2019 a 683 nel 2020, ma si registra anche l'aumento di coloro che richiamano: tra marzo e giugno del 2020 sono 121 i casi di contatto successivo al primo, 45 in più rispetto al 2019 e 70 in più rispetto allo stesso periodo del 2018. "Abbiamo moltiplicato i canali di comunicazione fra la Regione e la Rete dei centri, per garantire la continuità della loro azione in un momento logisticamente molto complicato", rivendica Lori. "Già ad aprile scorso abbiamo messo a disposizione 350mila euro di risorse regionali per l'immediato sostegno ai centri, risorse che si sommano ai successivi 700mila assegnati dal Governo e subito stanziati a favore dei centri sul territorio".

"E nelle scorse settimane- chiude l'assessore- il ministero ha attribuito alla nostra Regione un contributo di 1,9 milioni di euro che, come concertato con le associazioni impegnate nel contrasto alla violenza e al supporto delle donne che la subiscono, verrà destinato tramite un bando a implementare azioni e iniziative che promuovano interventi finalizzati a favorire percorsi verso l'autonomia delle donne vittime di violenza". (DIRE)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)
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