Galli della Loggia e il “mito” dell'inclusione: il parere dei siblings

“Da quasi cinquant'anni i nostri fratelli e le nostre sorelle con disabilità, nonostante il permanere di molti ostacoli, hanno potuto e possono stare a scuola, apprendere ciò che sono in grado di apprendere e relazionarsi con i loro coetanei. Non è un mito, ma un dovere costituzionale”

Galli della Loggia e il “mito” dell'inclusione: il parere dei siblings

Il “mito” dell'inclusione scolastica, argomentato e denunciato da Ernesto Galli della Loggia giorni fa in un editoriale sul Corriere della Sera, continua a far discutere. Dure critiche sono arrivate da chi crede che l'inclusione sia una conquista e un arricchimento per tutti: tra questi, ci sono i siblings, ovvero i fratelli e le sorelle delle persone con disabilità. Alcuni di loro, sono riuniti nel Comitato Siblings, che oggi esprime la propria posizione, attraverso la parole di Federico Girelli e Giulio Iraci, rispettivamente presidente e segretario. “Il Comitato Siblings è sconcertato dalle parole usate dal professor Galli della Loggia nel suo articolo – affermano - Parole che denotano quanto meno scarsa conoscenza e scarso rispetto per l'argomento trattato. È inoltre francamente sconcertante che il principale quotidiano italiano dia conto di tali posizioni non come notizia, ma ospitandole in un editoriale, di fatto condividendone le tesi. Dal 1977, pur tra tante difficoltà di applicazione, la scuola italiana si è dotata di una normativa che, includendo le alunne e gli alunni con disabilità nelle scuole italiane, non fa altro che attuare l'articolo 3 della Costituzione, che riconosce 'pari dignità' a tutti i cittadini e assegna alla Repubblica il compito di rimuovere gli ostacoli che 'impediscono il pieno sviluppo della persona umana'. Da quasi cinquant'anni i nostri fratelli e le nostre sorelle con disabilità, nonostante il permanere di molti ostacoli, hanno potuto e possono stare a scuola, apprendere ciò che sono in grado di apprendere e relazionarsi con i loro coetanei”.

Questo relazionarsi fa bene non soltanto a chi viene “incluso”, ma arricchisce anche i suoi compagni: “Da quasi cinquant'anni, i loro coetanei hanno potuto e possono beneficiare dell'arricchimento correlato alla presenza a scuola dei nostri fratelli e delle nostre sorelle con disabilità, in virtù di attenzioni e rinunce che noi familiari conosciamo bene. L'inclusione non è un mito, professor Galli della Loggia, ma un compito che la nostra Costituzione ci chiede di svolgere e di trattare con parole più informate e più rispettose delle persone e della stessa Costituzione, la cui forza prescrittiva sul punto si esprime con nitidezza tale da non lasciare spazio a equivoci: 'La scuola è aperta a tutti'”. Lo dice la Costituzione, articolo 4. (art. 34 Cost.).

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)