Housing first, una casa per 575 homeless: "Pnrr per soluzioni non temporanee"

I dati del Report del monitoraggio condotto dall’Osservatorio fio.PSD nel triennio 2019-2021; coinvolte 31 città in 9 regioni. "La collaborazione con il terzo settore fondamentale per la messa in rete delle azioni avviate"

Housing first, una casa per 575 homeless: "Pnrr per soluzioni non temporanee"

Un cambiamento è possibile nella lotta per la homelessness e "il Pnrr deve essere l’occasione per soluzioni non temporanee": lo dicono i dati del Report del monitoraggio condotto dall’Osservatorio fio.PSD nel triennio 2019-2021 che ha coinvolto 31 città in 9 regioni. Sono 575 i senza dimora che oggi hanno una casa grazie alle risorse di Avviso 4/2016-6 – Avviso pubblico per la presentazione di Proposte di intervento per il contrasto alla grave emarginazione adulta e alla condizione di senza dimora e Fondo Povertà. Il monitoraggio ha riguardato i territori con i quali la Federazione ha avviato un percorso biennale di accompagnamento e formazione. 

“Quando il ministero stanziò i fondi nel 2016, gli obiettivi erano chiari: i territori dovevano superare l’approccio emergenziale e adottare l’Housing First: -  si legge in una nota della Fio.psd - 8 territori su 10 lo hanno fatto, hanno avviato piccole sperimentazioni che sommate tra loro hanno dato a casa a 575 senza dimora in 27 città. Ma le case sono difficili da trovare e le risposte da dare alle persone senza dimora sono invece urgenti e indifferibili. Le città hanno anche utilizzato le risorse quindi per assumere personale, ampliare l’orario di apertura dei servizi, avviare nuove attività di supporto, orientamento al lavoro, laboratori di socializzazione, screening per la salute e l’espletamento pratiche. La collaborazione con il terzo settore è stata fondamentale per la messa in rete di tutte le azioni avviate”.

Per la presidente Cristina Avonto la strada da perseguire  è quella di “garantire diritti e accesso ai servizi collettivi per i cittadini senza dimora, investire in servizi specializzati sulle fragilità complesse”, dare seguito al monitoraggio degli interventi per creare consapevolezza e prospettive future; “i percorsi abitativi non devono avere un limite rigido temporale”.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)