Il ruolo “sanitario” degli assistenti sociali: “Passo epocale, ma c'è tanto da fare”

Intervista a Mirella Silvani (Cnoas): “Per la prima volta, dopo anni di attesa, il sociale entra a pieno titolo nel sistema sanitario: determinanti sociali condizionano malattia e salute. Ora bisognerà seguire cosa accadrà a livello regionale e contrattuale”

Il ruolo “sanitario” degli assistenti sociali: “Passo epocale, ma c'è tanto da fare”

“Un passaggio fondamentale, per certi aspetti epocale: per la prima volta dopo anni, il sociale entra a pieno titolo nella definizione del sistema sanitario”: così Mirella Silvani, responsabile Sanità del Consiglio nazionale Ordine assistenti sociali (Cnoas) commenta la novità, contenuta nell'articolo 34 del decreto Sostegni bis, che riconosce la collocazione in ambito sanitario della figura dell'assistente sociale, oltre che dell'Oss. “E' ora evidente che quando si intraprendono percorsi di cura nell'area sanitaria, questi devono integrarsi con la dimensione sociale e sociosanitaria”, spiega a Silvani a Redattore Sociale che l'ha contattata per avere un commento e una previsione sull'impatto che questa misura potrà avere.

Quale sarà, innanzitutto, la ricaduta sugli utenti, sui cittadini?
La ricaduta sarà l'integrazione che da anni viene invocata: la consapevolezza che le determinanti sociali condizionino i percorsi di malattia e di cura delle persone. Per i cittadini, questo significa che, in un eventuale percorso di malattia cronica, o in momenti particolari di fragilità o di ricovero, o ancora in una condizione di non autosufficienza o di disagio mentale o dipendenze, in tutte queste situazioni, all'interno dei servizi che se ne fanno carico l'equipe includerà professionisti che hanno il compito di monitorare e sostenere la dimensione sociale e di rimuovere le fragilità sociali che incidono sullo stato di benessere e di salute. Il fatto che il nostro Stato stabilisca che nel servizio sanitario ci sia un'area socio-sanitaria in cui siano inserite professioni come quella dell'assistente sociale, che lavora a stretto contatto con situazione familiare e comunitaria della persona, è fondamentale.

E per gli assistenti sociali, questo cosa significa? E cosa implicherà?
Già oggi noi, come assistenti, sociali siamo presenti in tutte le articolazioni dei servizi sanitari e sociosanitari: ora, questo riconoscimento dà forza al nostro ruolo e alla nostra funzione, assicurando che ci sia un'attenzione e un impegno nell'organizzare, all'interno delle strutture della sanità, la funzione del servizio sociale professionale. Concretamente, bisogna ora vedere cosa accadrà a livello regionale e anche a livello sindacale e contrattuale: tenere conto di questa area socio-sanitaria richiederà anche una coerente organizzazione interna. Sicuramente è un risultato importante ma non un punto d'arrivo: c'è tanto da costruire ma i professionisti sono convinti e pronti a farlo. Noi, come Ordine, continueremo a sottolineare la funzione e il ruolo dei nostri professionisti dal punto di vista del miglioramento dei servizi al cittadino, in modo che la salute non possa mai più essere senza sociale. Dal punto di vista operativo, una commissione paritetica dovrà definire i profili e le funzione delle figure che rientreranno in queste aree e in questi ruoli. C'è tanto da fare e ci sarà la massima attenzione. Quello che però è chiaro e certo ora, è che le diverse figure professionali di area sanitaria e sociosanitaria saranno nella loro specificità chiamate a costruire percorsi di lavoro integrato, con il sociale contribuirà a costruire percorsi sanitari e i professionisti sanitari che integreranno il sociale nei percorsi di cura,

Come stanno reagendo gli assistenti sociali di fronte alla notizia di questo riconoscimento?
Con la reazione di chi sa che si apre un nuovo capitolo, ancora da scrivere. Snodo fondamentale sarà anche l'attuazione di quanto previsto dal Pnrr: anche in quel contesto, si giocherà infatti un nuovo ruolo socio-sanitario. Fin da subito abbiamo evidenziato il fatto che in questo nuovo disegno del Ssn si dovesse definire con precisione la presenza dell'assistente sociale: un ruolo socio-sanitario che è atteso da anni. È presto per capire quali saranno le ricadute e i reali punti di criticità. Come ordine manterremo tutta la nostra attenzione, così come la disponibilità al dialogo e al confronto con tutti.

Chiara Ludovisi

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)