Inclusione scolastica e sociale, arriva il convegno “aumentato” di Erickson

Dal 12 al 14 novembre al Palacongressi e in streaming, a confronto ospiti internazionali per analizzare insieme lo stato dell'inclusione e della formazione. Tra i relatori, la sociologa ed economista statunitense Saskia Sassen e Massimo Recalcati. Si parlerà di diseguaglienze, nuove tecnologie, Pei, disabilità adulte. Sullo sfondo, l'impatto della pandemia

Inclusione scolastica e sociale, arriva il convegno “aumentato” di Erickson

Sessioni plenarie, workshops, tavole rotonde, Qnote Speakers, QTalk, laboratori esperienziali in presenza e VirtuaLab, e poi Buone Prassi, Ricerche Scientifiche e molto altro ancora: il convegno internazionale organizzato da Edizioni Centro Studi Erickson “La Qualità dell’inclusione scolastica e sociale” torna dal 12 al 14 novembre per la sua 13ª edizione, per la prima volta con un format ibrido che integra presenza fisica e digitale trasformando così l'esperienza degli ultimi due anni in opportunità di accesso e partecipazione da parte di un pubblico più ampio.

Tante le attività che si svolgeranno nella tre giorni al Palacongressi di Rimini, e che proseguiranno poi online fino al 30 novembre. Tra i temi affrontati, ci sono le duseguaglienze sociali e la povertà educativa, che saranno denunciate da Carlotta Bellomi (Save The Children Italia), Roberta Caldin (Università di Bologna), Luca Decembrotto (Università di Bologna) e Gianluca Argentin (Università Milano Bicocca) in un QTalk il 13 novembre.

Si parlerà poi di didattica plurale e inclusiva, “tra il ruolo dell’imperfezione e le barriere linguistiche”, insieme a Vera Gheno: “Se non si approfitta di questa età dell’oro che è quella che passiamo a scuola, non possiamo pensare di cambiare la società: la scuola si deve assumere questo onere, di crescere nuove generazioni che siano sempre meno spaventate dalla differenza”. E non si potrà dimentica l’impatto della pandemia su bambini e ragazzi, misurato da un’indagine dell’IRCCS Giannina Gaslini durante il lockdown, che ha coinvolto bambini e adolescenti senza patologie neuropsichiatriche: questa ha registrato nel 65% di bambini al di sotto dei 6 anni un aumento di irritabilità, disturbi del sonno e disturbi d’ansia, nel 71% con più di 6 anni un aumento di regressione e una significativa alterazione del ritmo sonno/veglia e, negli adolescenti, una maggiore instabilità emotiva con irritabilità e cambiamenti del tono dell’umore.

Al centro, naturalmente, ci sarà la scuola, che deve diventare “il luogo più sicura, più accogliente, più inclusiva e soprattutto resiliente, in grado di far fronte alle crisi presenti e future. Un cambiamento atteso da tempo, che l’emergenza ha oggi reso necessario e non più procrastinabile”. Questi temi verranno approfonditi in una QTalk il 12 novembre da Stefano Vicari (Università Cattolica di Roma e Ospedale Pediatrico Bambino Gesù), Massimo Ammaniti (Università di Roma La Sapienza) e Giacomo Stella (SOS Dislessia).

Si parlerà anche delle forme dell’inclusione, tra disabilità, disturbi dell’apprendimento, alunni plusdotati, nuovi modelli di maschilità e forme di valutazione: la cultura sociale tende da sempre a mettere le persone con disabilità in una condizione di “inabilità a tutto”, aspetto che mina la loro autostima e ostacola il loro percorso verso l’autonomia. Scardinare questi meccanismi richiede da un lato un cambiamento culturale, dall’altro percorsi educativi mirati per minori con disabilità intellettiva, volti all’acquisizione di competenze ma, anche e soprattutto, di una propria identità di giovani e adulti. Temi affrontati da Anna Contardi (Associazione Italiana Persone Down) alla Plenaria e al Workshop del 12 novembre, oltre che nel QTalk che vedrà ospiti Carlo Scataglini e Martina Fuga, e da Luca Trapanese nella plenaria del 14 novembre.

Ancora, secondo le stime, il 5-8% degli studenti italiani è plusdotato, eppure in Italia si parla poco di plusdotazione: la loro presa in carico è affidata prevalentemente alla sensibilità delle singole scuole ed è solo dal 2019 che il ministero dell’Istruzione ha riconosciuto la plusdotazione nel sistema dei Bisogni Educativi Speciali. Dietro la plusdotazione, infatti, si nascondono molte insidie, perché nel disallineamento tra sviluppo cognitivo e fisico/emotivo può generarsi stress emotivo e disagio sociale, soprattutto quando questo alto potenziale non viene riconosciuto e adeguatamente supportato: ne parleranno Stefania Pinnelli (Università del Salento) e Lara Milan (SEM Italy), ospiti del Workshop del 12 novembre, e Joseph Renzulli, Sally Reis e Lara Milan, moderati da Francesco Zambotti, nel virtual Qnote speakers del 24 novembre.

Qui il programma completo.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)