L'Epopea dei Carrara al Museo Sartori

L’epopea dei teatri viaggianti attraverso una delle ultime famiglie d’arte, i Carrara. Una storia ininterrotta che si tramanda da dieci generazioni di attori. Un racconto unico in Italia nel documentario diretto da Marco Zuin e prodotto da Ginko Film.

L'Epopea dei Carrara al Museo Sartori

Martedì 18 luglio alle 21.15 al Museo Internazionale della Maschera Amleto e Donato Sartori, in collaborazione con il Comune di Abano Terme, sarà presentato come evento speciale Il teatro vive solo se brucia (Documentario Italia 2022, 60’) prodotto dalla Ginko Film per la regia di Marco Zuin. Finanziato dalla Regione del Veneto e dalla Veneto Film Commission, il film è stato realizzato grazie al sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission, la collaborazione dell’Associazione Pipa e Pece, il contributo di La piccionaia-Centro di Produzione Teatrale e del Caseificio Tonon. Il documentario, attraverso le vicende emblematiche dei Carrara, famiglia d’arte in scena da più di 10 generazioni, ripercorre per intero l’epopea a tratti drammatica dei teatri viaggianti in Italia dal primo dopoguerra fino all’avvento della televisione, con un’incursione nel presente. Grazie alla voce narrante di Andrea Pennacchi, per un viaggio avventuroso e picaresco, tramite i ricordi dei fratelli Titino, Annalisa, Armando Carrara e della madre Argia Laurini. Il film ricostruisce assieme all’ultima stagione di un genere di teatro popolare ormai scomparso, anche antichi usi e costumi di un’Italia da ricordare: prima contadina, poi industriale e successivamente società̀ dei consumi. Partendo dalla Sicilia per approdare in Veneto, nell’ultimo secolo i Carrara hanno attraversato in lungo e in largo lo stivale portando il teatro in borghi e piccoli paesi dove il teatro non era mai arrivato. La loro epopea viaggiante è iniziata coi primi del ‘900, quando il nonno paterno di Titino, Salvatore Carrara, detto Totò, decise di lasciare la Sicilia, dove la famiglia era rimasta per 8 generazioni e di emigrare verso nord in cerca di maggiore fortuna. Successivamente con il loro teatro smontabile e itinerante di 500 posti sono diventati una sorta di “carro dei comici per eccellenza”, interpreti ed incarnazione autentica della tradizione della Commedia dell’Arte, con tournée di grande prestigio e successo in tutto il mondo; da Istanbul a Londra, da Tokyo a Parigi, da Buenos Aires a Montreal. La loro storia viene riassunta sul grande schermo grazie alle testimonianze, immagini, filmati rari e documenti commentati dalla madre Argia, classe 1930, la prima donna a vestire i panni maschili di Pantalone, i fratelli Armando, attore e regista, Annalisa, organizzatrice teatrale e Titino, attore e straordinario interprete della maschera di Arlecchino. Alcune delle riprese del film sono state realizzate all’interno del Museo a Villa Trevisan Savioli dove è custodita la preziosa collezione di maschere teatrali frutto della produzione artistica di Amleto e Donato Sartori, che hanno creato maschere per Giorgio Strehler, Barrault, Eduardo De Filippo, De Bosio, Lecoq, Dario Fo, Soleri e lo stesso Titino Carrara. Prima della proiezione, sarà possibile visitare le sale del Museo Sartori che, in via straordinaria, sarà aperto al pubblico dalle ore 19.00

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Fonte: Comunicato stampa