Lavorare al buio: tirocini formativi per abbattere i pregiudizi

Grazie al progetto “Vediamoci al lavoro!” della Uici Marche, in due anni sono stati attivati nove tirocini formativi per giovani con gravi deficit visivi. Un’iniziativa che ha l’obiettivo di abbattere i pregiudizi nei confronti di chi non può vedere e che ha ottenuto anche il “Premio Inclusione 3.0” dell’Università di Macerata

Lavorare al buio: tirocini formativi per abbattere i pregiudizi

"C’è stato un momento in cui avevamo i fondi per sostenere i tirocini ma non c’erano ditte disponibili ad accogliere i ragazzi. È stato il momento più difficile, ma lo sapevamo. Eravamo preparati a incassare dei 'no', perché quello era anche il punto focale del progetto: abbattere il muro di diffidenza nei confronti dei giovani ciechi e ipovedenti, dimostrando alle imprese che possono lavorare al pari degli altri in moltissimi settori. Siamo stati tenaci e alla fine abbiamo centrato tutti gli obiettivi, anche quelli inattesi". Alina Pulcini sintetizza così il progetto “Vediamoci al lavoro!” che nelle Marche, in due anni, ha consentito di attivare nove tirocini formativi per giovani con grave deficit visivo, vincendo anche il “Premio Inclusione 3.0” dell’Università di Macerata. Oggi Alina è consigliere nazionale dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti (Uici), che in Italia rappresenta due milioni di cittadini, ma quando è stato lanciato “Vediamoci al lavoro!” era alla guida del consiglio regionale dell’organizzazione. "Le imprese che hanno accolto i ragazzi hanno dimostrato lungimiranza e sensibilità e sono state premiate dai risultati raggiunti", prosegue Pulcini. "Come nel caso della holding che si occupa di turismo e che ha affidato a Michael Pellegrino il compito di collaborare alla formazione di pacchetti turistici specifici per le persone con disabilità visiva. O come è accaduto a Visso (in provincia di Macerata), dove il tirocinio di Mirco Loretoni alla Croce Rossa ha anticipato di pochi mesi l’accordo di collaborazione a livello nazionale sottoscritto da Uici e Cri il 15 giugno scorso per l’impiego di persone non vedenti e ipovedenti".

Mirco e il bello di aiutare gli altri

"C’è chi deve essere accompagnato in ospedale a fare terapie importanti, chi è stato positivo al covid e ha bisogno di farmaci a casa, ci sono gli anziani che non possono uscire per fare la spesa e chi ha perso il lavoro e ha bisogno di un pacco alimentare. Le chiamate sono sempre tante, le giornate volano e quando la sera torno a casa sono soddisfatto di me perché ho aiutato tutte queste persone ad andare avanti. E andare avanti, in certi giorni, è davvero molto complicato". Mirco Loretoni racconta la sua esperienza alla Croce Rossa di Visso. La stessa in cui ha operato come volontario "quando ancora vedevo". Trentasei anni, perito elettrico-elettronico, ha perso la vista dieci anni fa in un grave incidente sul lavoro. Giovane consigliere comunale nel suggestivo borgo montano colpito dal terremoto del 2016, Mirco è socio della Uici Marche e l’esperienza maturata con il tirocinio formativo che si è concluso a fine giugno ha rappresentato molto per lui.

"Tornare a fare quello che facevo prima dell’incidente è stato emozionante", racconta. "Oltre al 118, la Croce Rossa svolge attività di assistenza alla popolazione e in questo tirocinio ho fatto parte di una squadra che si occupava della consegna dei beni di prima necessità alle famiglie e accompagnava i pazienti a fare le terapie. Inoltre, ho seguito la gestione dati del magazzino dei beni alimentari: in pratica caricavo sul computer tutti i dati relativi alle consegne e alle attività che gli operatori svolgevano ogni giorno". La Croce Rossa di Visso opera anche nei comuni di Ussita, Castelsantangelo sul Nera, Monte Cavallo e Pieve Torina, che contano complessivamente circa quattromila abitanti. "In questi mesi la situazione è stata particolarmente complessa perché moltissime famiglie sono ancora nelle Sae, le abitazioni di emergenza del dopo terremoto, e da un anno devono fare i conti anche con il covid", prosegue Mirco. "In queste condizioni ogni tanto qualcuno ha la tentazione di lasciarsi andare. Poi mi vedono ed è come se ricevessero una nuova spinta: è un reciproco scambio di energia".

Damaso e la passione per il turismo

Ha 32 anni e non vede dalla nascita, ma questo non gli ha impedito di studiare e inseguire le sue aspirazioni. Al suo attivo Damaso Di Emidio ha una laurea in Lingue, un master e tanti viaggi. Il suo tirocinio lo ha svolto all’Officina dei Sensi, centro d’eccellenza per la riabilitazione di adulti e bambini con pluridisabilità, sede anche della Uici di Ascoli Piceno e Fermo. "Grazie a questo tirocinio formativo", racconta, "ho avuto la possibilità di mettere a frutto le mie conoscenze e i miei studi. È stata un’esperienza importante che mi ha riservato anche una bella sorpresa: la collaborazione con un progetto europeo molto importante. Per il resto, ho curato la parte in inglese del sito dell’Unione territoriale, ho lavorato in segreteria, sulla gestione dei database e sulle pubbliche relazioni". Nel giro di pochi mesi Damaso è diventato un punto di riferimento per la squadra di operatori con cui ha collaborato: una conoscenza che trasferisce anche nell’hotel di famiglia, a San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno): l’hotel Bolivar è tra i pochi completamente accessibili della Riviera Adriatica. "La mia famiglia ha voluto fortemente questo progetto che ora si sta espandendo anche al resto della città, con le opere per l’accessibilità realizzate sul lungomare e la maggiore attenzione per le persone con deficit visivo".

Damaso Di Emidio nel corso del suo tirocinio lavorativo al Centro Officina dei Sensi

"Il tirocinio della Uici Marche è stata un’ottima occasione per entrare nel mondo del lavoro", sottolinea, "fare formazione e aprire la strada ad altre opportunità legate ai miei studi. Sono una persona tenace e non mi abbatto facilmente, ma non mi aspettavo di ottenere così tanti risultati. Per il futuro? Mi piacerebbe molto trovare un lavoro simile a questo". "Il progetto 'Vediamoci al lavoro!' è nato proprio per questo", spiega Alina Pulcini: "per dare la possibilità a ragazzi ciechi e ipovedenti di svolgere tirocini extra curricolari finalizzati all’inserimento lavorativo in professioni diverse da quelle storiche di centralinista e fisioterapista. Il progetto ha avuto un triplo obiettivo: aumentare nei nostri ragazzi l’autostima e la fiducia nelle proprie capacità, far conoscere le loro potenzialità alle aziende del territorio, dimostrando che, grazie a particolari ausili e ai nuovi strumenti tecnologici, i giovani con disabilità visiva possono svolgere gran parte delle attività esercitate dalle persone vedenti. E, non ultimo, fare rete con le istituzioni, in primis la Regione Marche e poi i centri per l’impiego, le associazioni, gli enti del terzo settore e tutto il mondo produttivo per favorire lo sviluppo di nuove professionalità. Oltre alle aziende che hanno finanziato i tirocini attivati presso le proprie sedi, hanno sostenuto il progetto la Chiesa Valdese e la Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno con contributi arrivati attraverso l’attività di fundraising avviata da Uici Marche".

Michael, una vita in viaggio

"La domanda che mi rivolgono più spesso è: ma come fai a prendere un aereo? Rispondo che è molto semplice perché non devo fare niente. In treno c’è sempre qualcuno che mi accompagna fino all’aereo". Belgio, Germania, Austria, Spagna, Francia, Malta, Inghilterra: nonostante la giovane età, Michael Pellegrino l’Europa l’ha girata in lungo e in largo, tornando più volte nei Paesi che lo hanno affascinato e questa passione per i viaggi si sta trasformando nel lavoro della sua vita. Trent’anni, ipovedente, vive a Osimo in provincia di Ancona, una laurea in Economia del turismo, un master di primo livello e, da novembre, l’iscrizione alla laurea magistrale in Economia e management e curriculum marketing. Reduce da un soggiorno in Spagna con l’Erasmus, era stato il protagonista del primo tirocinio attivato nelle Marche: collaboratore di un tour operator, ad Ancona, per sperimentare e consigliare gli itinerari più suggestivi e accessibili per le persone non vedenti. Questo l’incarico che gli è stato affidato dall’imprenditore Ludovico Scortichini, presidente del gruppo Turismo di Confindustria Marche Nord, amministratore di Go World.

Michael Pellegrino al lavoro presso un tour operator di Ancona

"Il tour operator ha bisogno di capire quali sono le preferenze del cliente con disabilità", sottolinea Michael, "cosa si aspetta dal viaggio, di che tipo di assistenza ha bisogno, fino a che punto è autonomo, se viaggia solo o con un accompagnatore, quali strumenti utilizza per orientarsi. Una persona che vive questa condizione è in grado più di altri di individuare i bisogni dei turisti con deficit visivo. In questi anni ho fatto diverse esperienze grazie alle borse lavoro, ma questa è quella che mi ha coinvolto di più perché ho potuto mettere in pratica tutto quello che sto studiando e prepararmi a quello che spero sia il lavoro della mia vita".

"Anche 'Vediamoci al lavoro!' ha risentito delle conseguenze della pandemia", conclude Alina Pulcini. "I nostri ragazzi hanno dovuto rimodulare il loro impegno lavorando in parte in smart working e tornando in sede solo quando era possibile. E anche questo ha rappresentato per loro una palestra utile a confrontarsi con le difficoltà che tutto il mondo ha dovuto affrontare. Il progetto ha avuto il patrocinio della Uici nazionale e di questo ringraziamo il nostro presidente, Mario Barbuto. L’evento di chiusura, programmato per luglio non vuole essere un punto di arrivo, ma un punto di partenza per una nuova fase a cui stiamo già lavorando affinché queste esperienze formative e gratificanti possano ripetersi nel più breve tempo possibile".

(L’articolo è tratto dal numero di agosto-settembre di SuperAbile INAIL, il mensile dell’Inail sui temi della disabilità)

Teresa Valiani

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)