Recovery, le proposte del terzo settore: piano per l'economia sociale e rete di protezione

Le proposte del  Forum terzo settore oggetto di un incontro con il governo. Necessario anche "completare l’implementazione dei Livelli essenziali delle prestazioni”. La richiesta di "lanciare un grande piano nazionale di sviluppo che consolidi l’impresa sociale e finanzi l’innovazione e lo sviluppo di associazionismo e volontariato"

Recovery, le proposte del terzo settore: piano per l'economia sociale e rete di protezione

Il completamento dei Livelli essenziali delle prestazioni (Lep), l’adozione di un piano d’azione nazionale per l’economia sociale e la creazione di una rete di protezione sociale: sono queste le principali proposte avanzate dal Forum del Terzo Settore nell’ambito della discussione sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Temi oggetto dell’incontro che si è svolto lunedì scorso tra il Governo e il Forum, che ha partecipato con una delegazione composta dalla portavoce Claudia Fiaschi, dal coordinatore della Consulta del Volontariato Enzo Costa, dal coordinatore della Consulta APS Giancarlo Moretti e dalla coordinatrice della Consulta Impresa Sociale Eleonora Vanni, insieme al direttore Maurizio Mumolo.

“Dopo il Covid l’Italia dovrà rinascere, ricostruire la propria identità sia dal punto di vista economico che sociale, e per farlo avrà bisogno del Terzo settore, dei suoi valori, competenze e insediamento territoriale - afferma Enzo Costa -. L’occasione del Recovery plan può servire a creare una rete di protezione sociale nazionale che possa connettere il terzo settore con le istituzioni pubbliche per dare risposte ai bisogni dei cittadini e delle comunità”. “Le associazioni di promozione sociale, duramente colpite dagli effetti della crisi - commenta poi Giancarlo Moretti - sono comunque al lavoro in questa delicata fase per dare aiuto con numerosissime iniziative di solidarietà e difendere la coesione sociale nel postpandemia. È quanto mai necessario completare l’implementazione dei Livelli essenziali delle prestazioni con una dotazione finanziaria adeguata”.
“I protagonisti della ripartenza del paese possono essere gli attori dell’economia sociale - sostiene infine Eleonora Vanni -. Ci sono le condizioni per lanciare un grande piano nazionale di sviluppo che consolidi l’impresa sociale e finanzi l’innovazione e lo sviluppo di associazionismo e volontariato. L’impresa sociale, la cui principale componente è la cooperazione sociale, è un soggetto economico che mette insieme lavoro, produzione di ricchezza economica, coesione sociale e sviluppo del territorio e, dunque, deve essere presente in tutte le misure previste nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)