Roma, chiuso INsensINverso: “Tutti parlano di periferie e borgate, ma così si crea un vuoto”

Sgomberato lo spazio culturale a Magliana diventato negli anni un’officina culturale. Portava avanti diverse attività: una scuola di italiano L2, un laboratorio di teatro, lezioni di yoga, corsi di lingue (dall’arabo all’inglese), una ciclofficina, una sala studio aperta tutte le domeniche. “Il nostro è un quartiere dimenticato, un quartiere dormitorio"

Roma, chiuso INsensINverso: “Tutti parlano di periferie e borgate, ma così si crea un vuoto”

“In questi giorni di campagna elettorale tutti si riempiono la bocca di belle parole sulla valorizzazione delle periferie e delle borgate, ma la politica da noi è lontanissima: crea vuoti laddove ci sono spazi sociali di aggregazione”. Sono dure le parole di S. del collettivo INsensINverso, dopo lo sgombero il 14 settembre scorso dei locali in cui l'associazione, diventata negli anni un’officina culturale portava avanti diverse attività: una scuola di italiano L2 per migranti, un laboratorio di teatro, lezioni di Yoga, corsi di lingue (dall’arabo all’inglese), una ciclofficina, una sala studio aperta tutte le domeniche. Il collettivo, nato 16 anni fa a Magliana, nella zona nord di Roma, aveva occupato i locali di proprietà del Comune dove sorgeva un ex centro anziani non più in attività. Dalle prime lezioni di italiano per stranieri sono nate altre attività quotidiane pensate per fornire al quartiere, carente di servizi socioculturali un punto d’incontro, di ritrovo. Durante la pandemia le attività hanno subito un rallentamento, i corsi sarebbero ripresi il prossimo 1 ottobre, ma sono arrivati prima i sigilli. 

“Il nostro è un quartiere dimenticato, direi un quartiere dormitorio - spiega S.-. Non c’è nulla per i ragazzi, non si fanno attività culturali, noi abbiamo provato a offrire una risposta con servizi dedicati a livello sociale e culturale. Abbiamo aperto una sala studio che era sempre frequentata. Era importante vedere ragazzini dai 14 ai 20 lì e non buttati per strada. Per questo non capiamo le ragioni dello sgombero: non c’erano neanche avvisaglie, nessuno ci ha avvertito o chiesto un contributo. Niente. Sono venuti e hanno cambiato la serratura. Ora ci chiediamo, chi riempirà il vuoto lasciato dal nostro lavoro? Purtroppo la risposta la conosciamo: sarà riempito nella maniera più becere”. 

INsensInverso fa parte della Rete scuolemigranti di Roma e sono circa 200 le persone di origine straniera che ogni anno frequentano i corsi per avere l’attestato di italiano. “Negli ultimi anni abbiamo anche fatto attività di informazione per esempio sui nuovi decreti sicurezza - aggiunge il portavoce del collettivo -.  La chiusura è una perdita per tutti: il nostro spazio era davvero un melting pot. Vorremmo capire se ora il Comune metterà lì associazioni che faranno quello che facevamo noi, e su questo non avremmo niente da dire, o se rimarrà un luogo chiuso come era chiuso e vuoto prima che arrivassimo noi”. 

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)