"Smart&HeartRome", la sfida di ridurre la disuguaglianza educativa tra centro e periferia

Il programma triennale promosso dalla Fondazione Mondo Digitale creerà sette “palestre dell’innovazione” e programmi per l’educazione permanente nelle periferie più complesse di Roma, da Casal Monastero a Ostia. Nelle scuole, centri di robotica, laboratori di coding e fabbricazione digitale

"Smart&HeartRome", la sfida di ridurre la disuguaglianza educativa tra centro e periferia

Favorire l’inclusione sociale e promuovere il diritto di tutti i cittadini a un’istruzione di qualità e alla piena partecipazione. Sono gli obiettivi del programma triennale #Smart&HeartRome, promosso dalla Fondazione Mondo Digitale con il supporto di Roma Capitale. La sfida è colmare il divario di opportunità, che l’emergenza Covid-19 ha reso ancora più evidente nei contesti più fragili, grazie a un ecosistema formativo costruito su azioni sinergiche tra scuola, università e comunità educante.

“Una città intelligente non è solo quella in grado di sperimentare soluzioni tecnologiche innovative, ma anche quella capace di valorizzare il proprio capitale umano attraverso azioni inclusive che non dimenticano nessuno – afferma Mirta Michilli, direttore generale della Fondazione Mondo Digitale –. Azioni che sappiano generare significative trasformazioni sociali e culturali, ma anche processi di innovazione scalabili e sostenibili”.

Nel prossimo triennio, il programma prevede la realizzazione nelle periferie di Roma di sette “palestre dell’innovazione” nelle periferie più complesse, da Casal Monastero a Ostia, sul modello della prima già sperimentata con successo al Quadraro dalla Fondazione Mondo Digitale (innovationgym.org), e la trasformazione della Città educativa di Roma in un presidio permanente di formazione digitale per l’intera cittadinanza.

La proposta di animazione si articola lungo quattro assi tematici di intervento. Per prima cosa, le nuove tecnologie per tutti: si garantirà un’offerta formativa completa per i cittadini interessati a scoprire le opportunità offerte dalla tecnologia e i servizi di e-government. Secondo punto, una città solidale: verranno promossi programmi e progetti di formazione per le categorie più fragili (anziani, cittadini stranieri, disoccupati over 50), per non lasciare indietro nessuno. Poi, si punterà su innovazione sociale e sviluppo, attraverso la creazione di una piattaforma di lavoro per identificare i problemi ed elaborare progetti di innovazione sociale e civica, coinvolgendo le "intelligenze territoriali". Infine, si supporteranno i giovani in transizione, attraverso originali percorsi di orientamento e accompagnamento all'autoimprenditoria.

La realizzazione delle prime tre palestre dell’innovazione coinvolge i Municipi IV, VI e X di Roma. In tre scuole del territorio (l'Istituto Via Poppea Sabina a Casal Monastero, l'istituto Carlo Urbani a Ostia e l’istituto Melissa Bassi nel quartiere Tor Bella Monaca) prendono forma così spazi per allenare soft e hard skill, dal centro di robotica ai laboratori di coding e fabbricazione digitale. In rete con organizzazioni locali e le principali università romane, nascono nelle palestre programmi per contrastare la povertà educativa, ridurre dispersione e abbandono scolastico, orientare i Neet verso nuovi percorsi formativi o lavorativi più efficaci, sostenere l’apprendimento permanente e fornire uno spazio di confronto e crescita per l’intera comunità educante.

Alice Facchini

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)