“Stacco”, il trasporto sociale non si è fermato nemmeno con la pandemia

Numeri di tutto rispetto per il progetto promosso dalla regione Veneto e condotto dai Csv locali per l’accompagnamento delle persone fragili o con ridotta mobilità fisica. A Venezia grazie all’impegno di 30 associazioni e 80 volontari, percorsi in sei mesi più di 120mila km percorsi, 2300 viaggi effettuati e oltre 600 utenti raggiunti

“Stacco”, il trasporto sociale non si è fermato nemmeno con la pandemia

La pandemia non ha fermato il trasporto sociale di “Stacco”, il progetto per supportare persone fragili con ridotta mobilità o disabilità fisica e che non sono in grado di spostarsi in autonomia o con i mezzi pubblici.

Nato nel 2004 in provincia di Belluno e poi esteso gradualmente a tutte le province della regione Veneto, il servizio, promosso dai Csv regionali, consiste nel trasporto e accompagnamento gratuito degli utenti presso strutture mediche e sociosanitarie e non, luoghi di aggregazione o presso uffici al fine di effettuare visite mediche, esami e controlli pratiche di ufficio e attività ludico-ricreative. 

A Venezia il progetto vede come ente capofila il Csv della città metropolitana che coordina 30 associazioni di volontariato, 200 volontari e circa 80 mezzi. Una rete efficiente, che ha continuato a garantire il diritto alla mobilità anche durante il periodo di emergenza sanitaria, dovuta alla diffusione del virus Covid-19.

I volontari si sono da subito adoperati per avere i dispositivi per la protezione individuale, occupandosi anche di igienizzare i mezzi e a prendere tutte le precauzioni per tutelare loro stessi e gli utenti durante il servizio.

Un servizio che si è rivelato prezioso per la comunità veneziana. Da gennaio a giugno 2020 i mezzi del progetto hanno percorso 120.509 km, effettuando più di 2.300 viaggi per accompagnare oltre 630 utenti (371 donne e 280 uomini) – principalmente per necessità mediche o terapiche - con un’età media di 70 anni.

Il progetto è giunto alla sua conclusione il 30 agosto, ma riprenderà nei prossimi mesi a seguito dell'approvazione di un nuovo contributo da parte della regione Veneto. Intanto il Csv ha realizzato un video su questa primo ciclo del progetto con i risultati e le testimonianze dei volontari.

“Ringraziamo di cuore tutti i volontari per aver dimostrato un forte senso di solidarietà verso le fasce più deboli del territorio veneziano - –dice Mario Morandi, Presidente del Cavv – Csv di Venezia -. La rete solidale della città metropolitana, si è fatta carico in un momento così difficile di un servizio non scontato, senza mai dimenticare i più deboli.”

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)