Torino, boom di aspiranti volontari: “in 4 mesi quanti ne arrivano in un anno”

I numeri del Centro di servizio Vol.To durante l’emergenza Coronavirus: quasi 1.200 candidature, per metà alla prima esperienza di impegno gratuito. Da febbraio a giugno 1.052 consulenze erogate, quasi 400 partecipanti ai corsi di formazione. Tutto on line

Torino, boom di aspiranti volontari: “in 4 mesi quanti ne arrivano in un anno”

Ha ricevuto più di mille candidature di aspiranti volontari; ne ha attivati un terzo in risposta all’emergenza Coronavirus in 44 enti del terzo settore (Ets) locale; ha erogato oltre mille consulenze tra la fine di febbraio e il 19 giugno. Dopo la fase più acuta della pandemia, per il Csv di Torino è tempo di un primo bilancio della sua attività, proseguita nonostante la temporanea chiusura delle sedi (riaperte in sicurezza il 25 maggio scorso) via telefono, mail e piattaforme web.

I numeri non dicono tutto ma aiutano a comprendere l’impegno sostenuto dal centro di servizio del capoluogo piemontese, grazie soprattutto alla digitalizzazione dei servizi e all’utilizzo di diversi strumenti on line per garantire i collegamenti e le riunioni a distanza.

Nello specifico, durante il lockdown il Csv ha ricevuto 1.188 candidature di aspiranti volontari, pari a quante di solito ne gestisce nell’arco di un anno intero. Di questi, il 53 per cento erano alla prima esperienza di volontariato; il 75 per cento si è dichiarato disponibile per attività solidali anche nella fase post emergenziale.

Di quelli che si sono fatti avanti, il Csv di Torino è riuscito ad attivarne 398 per azioni legate alla situazione emergenziale, come la consegna a domicilio di beni di prima necessità, il supporto psicologico a distanza o la compagnia telefonica.

Per quanto riguarda la comunicazione, il sito e i social del Csv hanno offerto ogni giorno informazioni utili e approfondimenti tematici. Il Centro ha realizzato 10 dirette Facebook su altrettanti argomenti connessi all’emergenza. I video resi poi disponibili sul profilo del Csv hanno registrato, ad oggi, oltre 15 mila visualizzazioni. Sono stati poi erogati 715 servizi di ufficio stampa a 120 enti del terzo settore.

Il Csv ha svolto 1.052 consulenze a 387 organizzazioni su vari temi, tra cui: aspetti fiscali, amministrative, normativi generali e specifici sull’emergenza, sicurezza dei volontari, modalità di svolgimento delle assemblee, gestione degli Ets, comunicazione e assicurazioni. Inoltre sono state erogate 54 consulenze per la costituzione di nuovi Ets. Infine, sono stati organizzati corsi di formazione su argomenti segnalati dai volontari stessi, tra cui: piattaforme per videoconferenze, Office 365 e G Suite, digital fundraising, con la partecipazione di 384 persone, di 158 enti.

Il presidente Gerardo Gatto si è detto “orgoglioso” di come il Csv ha risposto all’emergenza, tutt’altro che esaurita visto che quella “economica e sociale farà sentire i suoi effetti ancora a lungo. La necessità del distanziamento fisico – ha aggiunto – ha accelerato la digitalizzazione dei servizi, comunque inevitabile, che dovrà coinvolgere anche il mondo del lavoro per offrire nuove occasioni ai giovani. Ma attenzione, il passaggio all’informatica non deve cancellare una peculiarità del volontariato rispetto ai servizi pubblici, ovvero la capacità di offrire risposte personali e affettive”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)