"Una white list di chi acquista immobili all'asta, per fermare le mafie"
L'appello al Parlamento di Caritas Ambrosiana e Fondazione San Bernardino, dopo l'ultima relazione della Commissione antimafia sul ruolo della criminalità organizzata nella gestione dei crediti deteriorati. “Ci vuole attività preventiva per salvare le case delle famiglie indebitate”
“Una white list di chi acquista immobili all'asta, così da sbarrare la strada ai malavitosi”: lo chiede la Caritas Ambrosiana in un appello che rivolge al Parlamento italiano, che sta per approvare la Delega al Governo sul processo civile. “L’ultima relazione della Commissione antimafia denuncia che le organizzazioni malavitose entrano nei mercati finanziari con l’acquisto di crediti deteriorati, condotta che prelude all’acquisizione anche degli immobili a garanzia del credito, sottraendoli alle famiglie sovra-indebitate” sottolinea Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana. Per questo sarebbe opportuno che nella riforma del processo civile si istituisse “un database degli acquirenti nelle aste immobiliari e fallimentari”, così da “prevenire quell'intreccio sempre più inestricabile fra mafie, evasori fiscali, società anonime costituite nei paradisi fiscali, professionisti asserviti, prestanome che in questi anni ha inquinato il mercato delle aste immobiliari. Se realizzato consentirebbe anche un’attività preventiva per salvare le abitazioni di famiglia e scongiurare tanti drammi”.
Luciano Gualzetti è anche presidente della Fondazione San Bernardino, l’ente promosso dalle Diocesi lombarde per prevenire l’usura. Un osservatorio per capire come la criminalità organizzata sta approfittando della crisi economica innescata dalla pandemia per acquisire maggiore potere e per riciclare denaro sporco. Nell'appello ai parlamentari, Caritas Ambrosiana ricorda che nel documento XXIII n.12, pubblicato il 3 agosto 2021, la Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere ha sottolineato la crescente acquisizione da parte di realtà mafiose dei crediti in sofferenza e, conseguentemente, degli immobili sottostanti a tali crediti e ha condotto un'attenta analisi sul credito malavitoso e sull'usura, richiamando l’urgenza di proteggere le fasce più deboli della popolazione. “La denuncia conferma gli allarmi lanciati in questi mesi da parte della Caritas Ambrosiana -continua l'appello- sul rischio che la crisi prodotta dalla pandemia possa trasformarsi in una straordinaria occasione di prosperare per le organizzazioni malavitose forti di una liquidità che non ha risentito dei blocchi alle attività economiche”.
Proprio l’impoverimento di tanti lavoratori dipendenti e piccoli imprenditori, effetto collaterale dei lockdown decisi per rallentare l’avanzata del virus, ha spinto l’organismo diocesano, le fondazioni antiusura e l’Università Cattolica a farsi promotori di diverse proposte legislative come ad esempio, una legge sul sovra-indebitamento finalmente simile a quella degli altri paesi europei, la possibilità di rinegoziare i mutui pur in situazioni di difficoltà, la proposta di istituire cartolarizzazioni sociali per salvare gli immobili pignorati alle famiglie.
Ora con l’approvazione della legge delega per l’efficienza del processo civile, all’esame nei prossimi giorni, si affronta un importante snodo per riequilibrare il rapporto tra debitori e creditori. “Ci auguriamo che dal dibattito parlamentare emerga un testo migliore di quello che è stato presentato prima della pausa estiva e che l’autorevole pronunciamento della Commissione antimafia solleciti il Parlamento a intervenire con coraggio per regolamentare diversamente il sistema delle aste giudiziarie e scongiurare il pericolo che diventino un dramma per migliaia di famiglie e un lucroso affare per la malavita”, sottolinea Gualzetti.