Uniti contro lo spreco, ecco il Festival degli empori dell’Emilia-Romagna

Si tiene on line il 15 settembre, con interventi delle istituzioni e degli enti locali sui temi del recupero alimentare e del ruolo di questi presìdi durante la pandemia. Nella regione ci sono ad oggi 24 market, con oltre 800 volontari e circa 300 partner, tra cui i Centri di servizio per il volontariato

Uniti contro lo spreco, ecco il Festival degli empori dell’Emilia-Romagna

In Emilia-Romagna ce ne sono 24 e contano complessivamente 865 volontari impiegati, 317 aziende sostenitrici e 290 enti partner. È la rete regionale degli empori solidali, dei market che da anni ormai sostengono le famiglie che attraversano momenti di difficoltà.

Sono sostenuti o promossi anche dai Centri di servizio per il volontariato locali, presenti a BolognaFerrara e ModenaParma, Piacenza e Reggio EmiliaRavennaRimini e Forlì Cesena, che nello specifico si occupano di tessere le relazioni tra gli enti partner, ma anche di formare i volontari oppure dei servizi di consulenza offerti ai beneficiari.

Nel 2020 gli empori attivi nella regione hanno raggiunto 5.383 nuclei familiari e 18.159 persone, di cui 5.452 minori. Numeri che risentono in misura significativa dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19, durante la quale i market sono quasi sempre rimasti aperti e operativi, rivedendo le modalità organizzative nel rispetto delle norme igienico-sanitarie.

Di questo e molto altro si parlerà il 15 settembre, in occasione del quarto Festival degli empori solidali dell’Emilia Romagna, che quest’anno si terrà on line. Sul tema del “Recupero alimentare: risorsa preziosa per il contrasto alla povertà” interverranno Elly Schlein – vicepresidente Regione Emilia-Romagna, Don Marco Pagniello – Caritas Italiana, Chiara Lodi Rizzini – Percorsi di Secondo Welfare, Laura Venturi – dirigente Area Sviluppo sociale Città Metropolitana di Bologna e Giuseppe Antonio Panzardi – dirigente Ufficio scolastico regionale Emilia-Romagna.

“Gli empori solidali dell’Emilia Romagna in tempo di pandemia: riorganizzarsi per essere presidio e punto di riferimento comunitario” è il titolo del panel a cui parteciperanno Enrica Morlicchio – Università degli Studi di Napoli Federico II e i rappresentanti di alcuni empori della rete. Infine, “Uniti contro lo spreco: uno storytelling nazionale” è il titolo dello spazio durante il quale alcune realtà italiane racconteranno la loro esperienza di contrasto alla povertà.

In questi luoghi, allestiti come dei veri e propri supermercati, è possibile fare la spesa gratuitamente. Il rifornimento degli scaffali avviene grazie alle raccolte alimentari, alle donazioni dei singoli cittadini e a quelle di aziende, che mettono a disposizione prodotti in eccedenza e risorse economiche.

Oltre a beni di prima necessità, è possibile trovare servizi di accompagnamento a 360 gradi, con un’attenzione particolare alle relazioni e alla valorizzazione delle persone anche in un momento di difficoltà. Vengono infatti offerte opportunità formative, orientamento al lavoro e consulenze sul tema della gestione del bilancio familiare, del consumo consapevole e di promozione della cittadinanza attiva.

Ognuno degli empori che partecipano alla rete regionale è rappresentato da due persone di riferimento, volontari o operatori dell’emporio. Pur mantenendo caratteristiche proprie del contesto territoriale, gli empori sono accomunati dall’essere un progetto di comunità, che coinvolge una rete di attori locali provenienti sia dal mondo profit che non profit: volontariato, centri di servizio, istituzioni, aziende collaborano per un obiettivo comune, ciascuno in base alle sue competenze.

Un quadro di livello nazionale sui beneficiari degli empori, sul personale impiegato, sull’organizzazione, la tipologia dei beni, le voci di costo e i servizi erogati, è quello tratteggiato dal primo rapporto di CSVnet e Caritas italiana disponibile qui.

Sarà possibile seguire il Festival in diretta streaming e senza bisogno di iscrizione, sul canale YouTube della rete e sulla pagina Facebook Empori Solidali Emilia Romagna.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)