#iorestoacasa e ascolto musica. I consigli musicali dei Solisti veneti

Il maestro Giuliano Carella, direttore dell'orchestra dei Solisti veneti, suggerisce l’ascolto di Rossini (L’italiana in Algeri), Tartini (Concerto D96) e di Arvo Pärt con le sue note mistiche.

#iorestoacasa e ascolto musica. I consigli musicali dei Solisti veneti

In questi giorni di responsabile isolamento da più parti arrivano intelligenti inviti alla lettura. Impiegare il proprio tempo nelle lunghe giornate, adesso sganciate dalla socialità, trova nella cultura un serbatoio inesauribile al quale attingere a piene mani, spaziando dall’arte alla letteratura, e perché no?, anche attingendo al vastissimo e meraviglioso universo musicale, complice la rete che sui canali social offre la possibilità di ascoltarla gratuitamente.

L’orchestra dei Solisti veneti, in questo momento di emergenza, vuole condividere la sua passione per la musica ancora di più con tutti, così il direttore d’orchestra Giuliano Carella propone tre consigli di ascolto: «Possono essere sicuramente Gioachino Rossini, per ritrovare il giusto spirito e quell’indispensabile senso di elegante ironia che ci deve sempre accompagnare. E allora suggerisco di riascoltare L’italiana in Algeri nella storica e stupenda versione di Marylin Horne diretta da Claudio Scimone. Poi, visto che è l’anno tartiniano – ne celebriamo il 250º della morte – padre ispiratore della nostra orchestra, amatissimo dal maestro Scimone e che tanta importanza avrà nell’attività dei Solisti veneti del prossimo Veneto festival, invito ad andare a riascoltare con calma l’incredibile bellezza di uno dei concerti per violino composti dal Maestro delle Nazioni. Suggerisco il magnifico Concerto D96, che chiude con uno dei più bei movimenti lenti che io conosca. Poi un attimo di riflessione e di ricerca interiore, per trovare dentro di noi la forza della speranza e della fede, e allora propongo, a chi ancora non lo conosce, Arvo Pärt e le sue Silouan’s songs per archi. Il compositore estone esordì utilizzando un linguaggio contemporaneo, mescolando la dodecafonia e il collage. Ben presto la sua ricerca lo portò a diventare il massimo esponente del minimalismo sacro. La sua musica, profondamente mistica e ispirata, conforta l’anima con la vicinanza del divino».

Tre consigli

Clementine Hoogendoorn Scimone propone un suo trittico d’ascolto: il Concerto per flauto e orchestra in mi minore e la Sinfonia concertante per due flauti e orchestra di Saverio Mercadante e l’intermezzo buffo Pimpinone di Tomaso Albinoni.

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