La Difesa del 22 febbraio 2015
Il numero di domenica 22 febbraio si apre con un ampio servizio sulla terza età. Lo spunto viene da una ricerca del Censis presentata a Padova che dimostra come il modello italiano per la gestione dell'anzianità sia in crisi. Il perno del sistema nostrano è la domiciliarietà, ma siamo sicuri che sia sempre la soluzione migliore?
Il direttore dell'istituto statistico, Giuseppe De Rita, in un'intervista rilasciata alla Difesa, spiega: «Solo la relazione può salvarci».
Gli altri principali argomenti in sommario:
Crisi in Libia: due pagine dedicate alla delicatissima situazione nel paese nord-africano. Focus sul ruolo dell'Italia nello scacchiere internazionale a partire dalle posizioni espresse dal ministro Gentiloni alla camera; la scelta del vescovo di Tripoli, il francescano veronese Giovanni Martinelli, di non abbandonare la sua chiesa; l'attenzione ai flussi migratori analizzati da Andrea Margelletti del Centro studi intenazionali.
Un giorno in seminario: la scuola di preghiera del seminario maggiore per un giorno cambia completamente formula: non più di sera, ma un'intera giornata, sabato 21 febbraio, di condivisione, confronto e meditazione, pranzo e cena compresi. Un'"edizione speciale" che nutre la quaresima dei giovani della diocesi.
Quaresima in città: saranno quaranta giorni di conversione e di rinnovamento ritmati da un ricchissimo calendario di eventi e occasioni aperti a tutti, a partire dalla lectio di Enzo Bianchi alle 21 di martedì 24 febbraio in Cattedrale per arrivare agli appuntamenti culturali della cappella San Massimo e del centro universitario.
La parrocchia del carcere: anche nella casa circondariale di Padova sarà una quaresima di comunità, fatta di preghiera, di digiuno e di conversione del cuore. Ciò che ha già vissuto Willy, nigeriano "dentro" per una brutta storia di droga, che in carcere si è fermato a contemplare Gesù in croce e ha compreso che poteva cambiare la sua vita.
Il restauro non lascia dubbi. È Donatello: concluso il restauro sul crocifisso dei Servi, non ci sono più dubbi che si tratti di un'opera del grande scultore toscano attivo a Padova nel Quattrocento. A marzo il crocifisso comporrà una mostra assieme a quello della basilica del Santo e di Santa Croce a Firenze.
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