L'Australia brucia, ma non per caso

Un pezzo di Australia brucia da settembre e ad oggi il bilancio degli incendi è di 26 morti, 10 milioni di ettari distrutti, 2000 abitazioni in cenere, un miliardo di animali vittime tra cui migliaia di koala insieme a "canguri, wallaby, petauri, potoroo e uccelli melifagi” denuncia il WWF, mentre il fumo ha raggiunto il Sud America - Cile, Argentina, Brasile - viaggiando per 12mila chilometri. Colpito soprattutto lo stato del Nuovo Galles del Sud, nella costa nord-orientale. Un dramma e gli scienziati sostengono che questa ondata di incendi boschivi è assolutamente eccezionale e correlata al climate change anche se i politici conservatori australiano lo negano: « «La siccità è un evento periodico naturale, ma il fatto che questa sia la peggiore siccità mai registrata in Australia e che nel 2019 abbiamo infranto più volte i record assoluti delle temperature è un’indicazione abbastanza inequivocabile che i cambiamenti climatici hanno peggiorato la situazione», ha dichiarato Owen Price dell’Università di Wollongong.

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Ma cosa sta accadendo davvero in Australia e come è potuto succedere questo disastro? Se l’è chiesto per tutti noi Giorgio Vacchiano, ricercatore e docente in Gestione e pianificazione forestale presso l'Università Statale di Milano, e lo racconta grazie a dieci domande cercando di porre un argine al dilagare della superficialità e delle fake news che corrono sui social e diventano conoscenza comune. Di seguito, una sintesi del lavoro di Vacchiano.Quanto territorio è in fiamme?Gli incendi hanno percorso da ottobre a oggi...