Il transito del Santo all’Arcella. La vigilia del 13 un corteo attraversa l’Arcella fino al santuario antoniano

Sono migliaia le persone che partecipano ogni anno alla suggestiva celebrazione del Transito del Santo, la sacra rappresentazione che unisce spiritualità e devozione, nata nel 1931 in occasione del settimo Centenario della morte di Antonio. Si svolge al tramonto della Vigilia, all’ora dei “Primi Vesperi”, la sera che precede la Festa del 13 Giugno, ed apre le celebrazioni che la città dedica al suo Santo.

Il transito del Santo all’Arcella. La vigilia del 13 un corteo attraversa l’Arcella fino al santuario antoniano

Ripropone con fedeltà le immagini ricavate dal testo dell’Assidua, la prima biografia scritta pochi anni dopo la morte di Antonio verosimilmente da un testimone oculare dell’evento.

Un viaggio a tappe lungo l’antica via “Aurelia Copta” (via Tiziano Aspetti) e si conclude di fronte alla “Cella del transito”, il sacello conservato all’interno del santuario antoniano. Un lungo corteo di figuranti, associazioni, congregazioni, ordini cavallereschi e autorità civili. Si parte da Camposampiero sul carro trainato da buoi, poi l’incontro con frate Vinotto, l’arrivo al Monastero della Cella e la costernazione delle “Povere dame” (Clarisse), le ultime ore di vita e l’agonia prima delle fatidiche ultime parole: «Video Dominum meum» (Vedo il mio Signore). Quindi il tradizionale concerto delle otto campane del santuario, ciascuna dedicata a un personaggio: inizia l’ottava, quella dei fanciulli che annunciarono la morte del Santo, poi la beata Elena Enselmini e Luca Belludi, san Ludovico D’Angiò, san Francesco, san Giuseppe, la Madonna e l’ultima intitolata al Santo.

«Una manifestazione suggestiva – spiega Leopoldo Saracini, soprintendente artistico del Santuario dell’Arcella – commovente, corale, spontanea nell’omaggio che i devoti rendono al Santo. Le fonti testimoniano che anche san Francesco, quando nel 1220 sbarca a Venezia di ritorno dall’Egitto, passa a Padova e visita il convento dell’Arcella».

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