Tumori negli anziani. Il "Punto Argento" spiega cosa fare

Per curare un paziente oncologico over 70 è necessario considerare la sua salute in senso globale. Può capitare infatti che alcune terapie ne influenzino altre. Per questo l'Istituto Oncologico Veneto ha istituito un servizio telefonico, attivo due ore al giorno per cinque giorni la settimana, dove un gruppo di volontarie, opportunamente formate, aiutano i pazienti anziani ad individuare il percorso di cura più adatto a loro. 

Tumori negli anziani. Il "Punto Argento" spiega cosa fare

E adesso? E’ una delle mille domande che si affacciano alla mente di chi scopre di avere un problema oncologico. Ed è un di quelle domande che richiedono una risposta chiara e immediata. E se è vero che questa risposta non può mai essere generica, per chi ha superato i 70 anni deve essere anche pensata appositamente per il suo caso. E’ proprio per fornire questa risposta nel modo più rapido e sicuro possibile che l’Istituto Oncologico Veneto ha predisposto il “Punto Argento”. L’iniziativa si rivolge agli over 70 per indirizzarli verso il miglior percorso di cura con una semplice telefonata. Il numero è lo 049.8215670. Risponde una squadra di volontarie opportunamente formate allo Iov, che con poche semplici domande possono indirizzare l’interessato al percorso più adatto.

Ma attenzione: «Il momento telefonico non è la soluzione al problema né la risposta al quesito – precisa l’oncologa Antonella Brunello, dirigente medico presso lo Iov – ma il ponte che agevola il malato anziano e la sua famiglia, accogliendo la richiesta in modo più veloce ed efficacie e facilitandone la presa in carico. Tutte le risposte che poi vengono fornite al paziente sono validate dallo Iov».

Il progetto “Punto Argento” è stato promosso dalla dottoressa Vittorina Zagonel, direttore di Oncologia1 allo Iov e affidato alla dottoressa Brunello, che da tempo si occupa di neoplasie dell’anziano, al punto di essere la coordinatrice della task force europea Cancer in Elderly Eortc, sui tumori dell’anziano. Il suo interesse nasce da una constatazione. «Mi sono accorta che la ricerca arrivava fino ai 70 anni. Poi c’era come un buco nero. L’approccio terapeutico verso questa categoria richiede una gestione globale del paziente. Una delle caratteristiche del soggetto anziano è la comorbidità, col rischio che alcune terapie possano influenzarne altre».

Il progetto punta anche a far risparmiare tempo ed energie al paziente, che non è costretto ad andare personalmente allo Iov. In base a poche domande, i volontari lo indirizzano al Pdta, il percorso che seguono i giovani adulti, oppure lo affidano al case manager di onco-geriatria, che li indirizzerà al percorso più efficace. Le volontarie che rispondono al telefono vengono tutte da associazioni attive in ambito oncologico: Noi e il Cancro – Volontà di Vivere, Associazione Angolo, Ceav e Aimac. Rispondono al telefono due ore al giorno, dalle 13 alle 15, per cinque giorni la settimana, da lunedì a venerdì.

«Il loro obiettivo – spiega la dottoressa Daniela Costardi, referente Iov per il programma di patient education and empowerment – è creare un ponte per entrare in contatto con un luogo di cura dove la centralità del paziente è fondamentale. Può chiamare anche un familiare. Se il paziente o il familiare sono più informati, sono più consapevoli di quello a cui vanno incontro. E un approccio attivo permette loro di affrontare in modo più positivo le cure. In questo negli ultimi anni c’è stato un cambiamento profondo e l’atteggiamento paternalistico viene evitato. La consapevolezza della prognosi è un plus che si può dare al percorso terapeutico».

Prima di attivare il “Punto Argento” lo Iov ha programmato la formazione per le volontarie che rispondono al telefono. Il loro compito non è quello di prendere appuntamenti ad esempio per esami clinici, per i quali rimandano al Cup. Nessuno rimane senza risposta. E questo per i pazienti anziani è particolarmente importante, non solo perché l’incidenza dei tumori aumenta con l’età. «La comorbidità porta spesso a dover fare un bilancio tra rischi e benefici delle terapie – osserva Brunello – Ma oggi abbiamo possibilità diagnostiche e terapeutiche superiori a vent’anni fa e tenere in considerazione globalmente la salute dell’anziano si è rivelato utilissimo per migliorare l’approccio alle cure».

Pubblico dominio
Parole chiave: oncogeriatria (1), Volontà-di-Vivere (2), Associazione-Angolo (1), Aimac (1), Iov (16), tumori (10), anziani (187)