Tokyo 2020. Domani debutta il Team Rifugiati, Bach: arricchimento per tutti

"Il loro è il vero spirito olimpico".  Il presidente del Comitato olimpico internazionale, Thomas Bach, ha incontrato per la prima volta gli atleti. Nato 5 anni in occasione dei Giochi di Rio, il Team Rifugiati è impegnato in 12 discipline

Tokyo 2020. Domani debutta il Team Rifugiati, Bach: arricchimento per tutti

 Il presidente del Comitato olimpico internazionale, Thomas Bach, ha incontrato per la prima volta gli atleti che fanno parte del Team Rifugiati del Cio e che gareggeranno ai Giochi di Tokyo.

La visita di Bach, accompagnato dall'Alto Commissario dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), Filippo Grandi, è iniziata dalla piazza centrale del Villaggio Olimpico, dove gli atleti hanno firmato il murale in omaggio alla tregua inaugurato all'inizio della settimana. "Il nostro Team è qui a Tokyo per rappresentare i milioni di rifugiati in tutto il mondo- le parole rappresentante degli atleti, Yiech Pur Biel- e ha il potere di inviare un messaggio per essere forti e rendere il mondo un posto migliore attraverso lo sport per tutti. È un onore firmare il Murale, dire alle persone di sostenersi a vicenda nello sport come in qualunque altra cosa".

Nel corso della visita, Bach ha spiegato che "è una bella sensazione incontrare finalmente la squadra dopo tutti gli ostacoli che hanno dovuto superare e sentire il loro vero spirito olimpico pieno di dinamismo e di gioia. Non vediamo davvero l'ora di vederli alla cerimonia di apertura: rappresentano un arricchimento per la nostra comunità olimpica e per la società in generale. Sarà un grande momento per tutti noi".

Per l'alto Commissario dell'Unhcr gli atleti "hanno superato tutti i vincoli che la pandemia pone. Come rifugiati, hanno anche dovuto superare molte avversità. Quindi, in qualche modo, questa squadra è anche un simbolo della vittoria sulle avversità che questi Giochi Olimpici rappresentano".

Luna Solomon (tiro), Aram Mahmoud (badminton), Dina Pouryounes Langeroudi (taekwondo) e Yusra Mardini (nuoto) saranno i primi membri del Team a gareggiare ai Giochi, con le rispettive gare che inizieranno domani. "Dita incrociate per loro", ha scherzato Bach, mentre Grandi ha aggiunto: "Sono giovani ai quali piace competere, ai quali piace vincere e auguriamo loro ogni bene per i prossimi giorni".

Nato 5 anni in occasione dei Giochi di Rio, il Team Rifugiati è impegnato in 12 discipline: la loro prima storica partecipazione ai Giochi ha portato alla creazione della Olympic Refuge Foundation (ORF) nel settembre 2017, come capitolo successivo dell'impegno a lungo termine del Cio a sostegno della protezione, dello sviluppo e dell'emancipazione dei giovani sfollati attraverso lo sport, 365 giorni all'anno in tutto il mondo. Obiettivo della Fondazione è fornire entro il 2024 accesso allo sport sicuro a un milione di giovani di tutto il mondo costretti a chiedere asilo. (DIRE)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)