Coronavirus. Il punto sull'attività del dipartimento di Prevenzione dell'Ulss 6 Euganea

«Un lavoro da formiche operoso» così Domenico Scibetta, direttore generale Ulss 6 Euganea, ha definito l’attività svolta dal dipartimento di Prevenzione che, dall'inizio dell'emergenza sanitaria seguendo le indicazioni della Regione Veneto, ha monitorato tutti i cittadini che risultavano positivi al coronavirus.

Coronavirus. Il punto sull'attività del dipartimento di Prevenzione dell'Ulss 6 Euganea

«Il nostro primo obiettivo – spiega Ivana Simoncello, direttore dipartimento di Prevenzione – è quello di ricostruire il contesto sociale all’interno del quale le persone risultate positive si muovono, al fine di identificare tutti i loro possibili contatti. Poi dobbiamo mantenere un filo diretto con queste persone per monitorare la situazione. Un lavoro all’inizio estremamente frenetico perché l’obiettivo era raggiungere nel più breve tempo possibile tutte le persone entrate in contatto con il contagiato e dar loro tutte le informazioni necessarie».

Le persone che sono venute a contatto con chi è positivo devono rimanere in casa due settimane in isolamento, così da spezzare la catena della possibile trasmissione del virus. In questa attività capillare sono stati coinvolti tutti gli operatori del dipartimento indipendentemente dai servizi a cui afferivano prima dell’emergenza.

A oggi il dipartimento di Prevenzione ha trattato circa 3500 casi con una media di 1700 telefonate al giorno.

«Le chiamate – prosegue Simoncello – sono inferiori al numero dei casi che sorvegliamo perché spesso i pazienti appartengono allo stesso nucleo familiare».

Attualmente i contagi avvengono a livello familiare perché avendo ridotto, se non eliminato, ogni rapporto sociale esterno, chi è positivo al coronavirus, ed è in quarantena in casa, è a contatto solo con il nucleo dei propri familiari stretti.

Fin ora sono stati effettuati circa 4270 tamponi a domicilio, dati ovviamente in continuo incremento.

«Abbiamo seguito delle priorità – spiega Piero Realdon, responsabile distretto Padova Terme Colli – siamo partiti dai nostri operatori: medici di famiglia e pediatri perchè è importante garantire la loro salute visto che sono sanitari che vanno spesso dai loro pazienti a domicilio e poi siamo passati ai pazienti, anche con il sistema tamponi drive in, che utilizziamo sia per gli adulti che per i bambini».

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