Violenze nelle scuole: il convegno a Roma di Proteo Fare Sapere e FLC CGIL

«Non abbiamo mai pensato – dice l’Associazione organizzatrice – che l’inasprimento delle punizioni o nuovi interventi normativi siano necessari per far fronte a questo nuovo fenomeno che è nuovo soprattutto per l’intensificarsi degli eventi di violenza. Siamo convinti che, soprattutto in un contesto educativo, sono innanzitutto gli strumenti della comprensione, dell’indagine, della cultura a dover essere messi in campo. Da qui scaturisce questa iniziativa che vuole scavare sul fenomeno chiamando al confronto psicologi, pedagogisti, docenti, dirigenti scolastici, studenti».

Al convegno Sergio Sorella, presidente nazionale Proteo Fare Sapere e Maria Grazia Frilli, responsabile struttura nazionale comparto scuola FLC CGIL. Fra gli interventi quelli di Anna Oliverio Ferraris, docente di psicologia dello sviluppo Università La Sapienza di Roma su Che fine ha fatto l'alleanza scuola famiglia? Massimo Baldacci, docente di pedagogia generale Università Carlo Bo di Urbino con il Modello di scuola e problematiche giovanili  e Mariapia Veladiano, scrittrice e dirigente scolastica IIS Boscardin di Vicenza su La scuola fra adolescenti fragili e spavaldi e genitori adolescenti. 

«Stiamo lavorando – afferma Marco Bussetti, Ministro dell’Istruzione, presente al convegno – perché l'avvio dell'anno scolastico avvenga in modo regolare. Il diritto alla pensione ora lo decide l'Inps e il nostro personale, per 4 giorni di differenza tra anno commerciale e anno solare, deve fare un anno di lavoro in più ma queste sono le regole. Vogliamo rendere più semplice la vita della scuola per permettere ad ognuno di concentrarsi sui sui propri ruoli. Ritengo necessario ridare ruolo e rispetto a chi lavora nella scuola: il dirigente è tale, così il docente e il personale Ata che è fondamentale. La scuola deve sostenere obblighi e missioni». In merito alle violenze nelle scuole, tema centrale del convegno, il Ministro Bussetti ha detto di voler «portare un messaggio preventivo. Ci siamo opposti come parti civile nelle cause di tipo penale, per dare un segnale di vicinanza ai nostri lavoratori. L'obiettivo da raggiungere e per cui impegnarsi è svegliarsi la mattina ed essere contenti di andare a lavorare. Se non lo facciamo non riusciremo a fare quel salto di qualità che la scuola ci chiede da tanto tempo». 

Previsti anche gli interventi dell’Unione degli Studenti, del Coordinamento Genitori Democratici, di docenti e dirigenti scolastici, psicologi (Paola Parlato, psicologa e docente) ed esperti di settore (Isetta Barsanti Mauceri, ufficio legale FLC CGIL nazionale). Infine una tavola rotonda coordinata da Corrado Zunino, giornalista de "La Repubblica”, con Giuseppe Bagni, presidente della commissione politiche del personale del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, Andrea Bilotto, psicologo ed esperto di cyberbullismo, Susanna Camusso, segretaria generale CGIL.

«Se si vuole rafforzare la scuola nella società – conclude Francesco Sinopoli, segretario generale FLC CGIL – bisogna investire risorse e aumentare le ore di programmazione per avere più tempo da dedicare per prevenire i conflitti e affrontarli. Bisogna riconoscere che c’è un profondo disagio sociale che si scarica più che in passato sulla scuola. I presidi dello Stato più esposti vivono una condizione di maggiore sofferenza: su di essi si scaricano aspettative, frustrazioni e disagi più che in passato. È in crisi il patto tra scuola e famiglia che andrebbe ripensato e rifondato tenendo conto che la scuola è una comunità di cui fanno parte anche le famiglie e va restituita alla scuola una funzione anche dal punto di vista simbolico: è stata vittima di interventi devastanti».