Che meraviglia di casòn. La storia di Cristina Panozzo, di Tresché Conca

Passeggiare in compagnia delle capre, preparare sciroppi, saponi e unguenti con erbe e fiori di montagna, mungere la mucca Carolina imparando l’antica arte di trasformare il latte e fare il burro.

Che meraviglia di casòn. La storia di Cristina Panozzo, di Tresché Conca

Sono solo alcune delle attività che grandi e piccoli possono sperimentare al Casòn delle Meraviglie, luogo dal nome suggestivo immerso nella natura di Treschè Conca, prima località che si incontra arrivando nell’Altopiano dalla Strada del Costo. Un luogo che odora di antico, dove saperi contadini si tramandano di generazione in generazione e la natura è la principale protagonista. In questo periodo estivo è possibile partecipare a diverse proposte vivendo esperienze uniche, indimenticabili. Cristina Panozzo, 41 anni, è l’anima di questo luogo delle emozioni. Prima di quattro figli ha deciso, oramai dodici anni fa, di dedicare la propria vita a ciò di cui era innamorata da sempre. «Mio padre aveva un’azienda agricola ma per noi figli sognava delle professioni meno faticose seppur lontane dai nostri luoghi d’origine – racconta Cristina – per questo ha insistito per farci studiare; anch’io, come i miei fratelli, ho seguito questa strada e per una quindicina d’anni ho lavorato come arredatrice di interni. A un certo punto, complice anche un problema di salute, ho deciso di prendere del tempo per me e ho intrapreso un viaggio in Australia per andare a trovare una zia. In quel luogo lontano ho visitato un ranch e mi sono innamorata della sua vastità, del lavoro che realizzava con le persone disabili: lì mi si è proprio aperto il cuore, mi sono resa conto che quello che cercavo ce l’avevo già a casa, sull’Altopiano dei Sette Comuni, e mi stava aspettando. Quando sono tornata ho deciso di fare il passo, dare vita alla fattoria didattica, tornare alle mie origini, al mondo rurale, alla bellezza delle piccole cose e, soprattutto, condividere tutto ciò con gli altri».

I tre ciliegi
Il casòn, immerso in un angolo di paradiso, fa parte dell’azienda agricola di famiglia, Dalla Riva; è una malghetta restaurata che risale ai primi anni del Novecento, abbracciata da tre antichi ciliegi. Un luogo ricco di storia e di affetti di famiglia con una veduta spettacolare sulla riviera roanese e sulle montagne di confine, circondata da prati, boschi e pascoli. «I ciliegi sono stati piantati da mio nonno – racconta ancora l’imprenditrice, che è mamma di due bambini di 6 e 4 anni e condivide con il compagno di vita l’amore per questa professione – un ciliegio per ciascun figlio nato, tra cui mio padre. Era un’usanza del tempo quando nasceva un figlio maschio, si pensava che il legno sarebbe stato utile per costruire il mobilio della camera da letto ma prima ancora avrebbe portato frutti e permesso ai bambini di arrampicarvisi».

Le radici nella storia di famiglia
«Quando ero piccola pensavo che questa malga del nonno fosse un luogo magico, qui ho vissuto le emozioni più belle, per me è sempre stato un punto di riferimento – confessa Cristina – per questo ho desiderato condividere con chi arriva ciò che ho provato nella mia infanzia, far vivere emozioni è la cosa per me più importante. Il mio lavoro è poesia perché ho il privilegio di occuparmi di tutta la parte romantica della mia azienda, regalando esperienze che rimangono nel cuore».

Immersione nel verde
Il Casòn delle Meraviglie è un luogo pensato per tutti: bambini, famiglie, persone con disabilità, nonni. Chiunque può ritrovare qui il suo angolo magico, fatto di sensazioni e attimi che restano nella memoria. Chi ha difficoltà con la deambulazione può avvicinarsi in auto fino a un parcheggio da cui poi si raggiunge la malga, ma il modo preferibile è farlo a piedi partendo dalla chiesa del paese e percorrendo poco più di un chilometro. «Arrivare a piedi è ciò che consigliamo – continua Cristina Panozzo – perché permette di iniziare ad assaporare fin da subito la bellezza di questo angolo di mondo, immergendosi piano piano nella natura. Da noi è possibile incontrare e avvicinare diversi animali, ne abbiamo una coppia di ciascuno: cavalli, mucche, asini, pony, capre, pecore, maiali, oche, anatre, animali da cortile. Le attività che proponiamo, su prenotazione, sono di vario genere, per le scuole, le famiglie e i gruppi, soprattutto per chi viene da altre città a visitare questi luoghi meravigliosi». Il casòn è un punto di partenza ideale anche per esplorare l’habitat fresco del sottobosco popolato, tra l’altro, di leggende e antiche fiabe dell’Altopiano.

“Come tetto il cielo”
In questi giorni (dal 10 al 14 luglio) i ragazzi dagli 11 ai 16 anni stanno vivendo un’esperienza coinvolgente, cinque giorni di camp avventura intitolato “Come tetto il cielo”, in cui impareranno e sperimenteranno tecniche e attività divertenti tra cui trekking (sui passi della storia), yoga, attività di survival, escursioni di giorno come pure in notturna, attività nel bosco e in fattoria. I giovani “contadini” impareranno a utilizzare le erbe e i fiori per sopravvivere, a preparare un pasto, si racconteranno davanti al fuoco sotto il cielo stellato, scopriranno come costruire rifugi, ma anche relazioni.

I ritmi lenti dell’inverno
Con l’arrivo dell’autunno le attività con gli animali al casòn si arrestano, anche perché incombe la minaccia del lupo. Cristina perciò, con la sua azienda, si dedica ad altre attività, legate al Natale e non solo, con letture di fiabe animate da teatranti e corsi di vario tipo che ripercorrono tradizioni e usi antichi di questi territori montani. «Tutto ciò che tocca il cuore attira il mio interesse – afferma – per questo anche nei periodi invernali cerco di proporre iniziative nuove e interessanti, laboratori, camp per ragazzi, approfittando di questo periodo più tranquillo per dedicarmi anche alla formazione con corsi di aggiornamento; molti nonni e zie del paese, tra l’altro, mi hanno “adottata”, sono contenti di insegnarmi lavori di un tempo e saperi contadini: per me una grande gioia e un privilegio».

Vaia, dolore trasformato in ricordo
«La tempesta Vaia dell’ottobre 2018 si è portata via un pezzetto del mio cuore, ecco perché ho deciso di creare delle sculture con i tronchi degli abeti caduti – conclude Panozzo – Le mie creature di legno sono diventate l’emblema della rigenerazione del paesaggio insieme alla resina che ho raccolto come lacrime della terra e che nei vasetti diventano olii essenziali, per ricordare di ciò che non c’è più».

Sogno e realtà
«Il Casòn delle Meraviglie è il mio sogno diventato realtà – conclude Cristina Panozzo – che oggi ho la necessità di vivere a tutto tondo, non solo come professione: sono fiera delle mie scelte ed emozionata per i progetti che arriveranno. La mia vita è un sogno con i piedi per terra, e le braccia che tendono al cielo».

Domenica 16 luglio trekking “A passo di capra”
Domenica 16 luglio, al casòn è previsto un trekking “A passo di capra”, per scoprire la bellezza della natura in compagnia di questi animali. L’attività è adatta a tutte le famiglie e ai bambini dai 4 anni. Per info: ilcasondellemeraviglie.com

Una realtà attiva in Altopiano da dodici anni
Il Casòn delle Meraviglie si trova a Tresché Conca (Roana) in località Carede, facilmente raggiungibile salendo in Altopiano dalla Statale del Costo. Aperto nel 2011 offre molte proposte per persone di tutte le età oltre a un ambiente incontaminato

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