Musica e speranza. Il coro Voci di speranza è in tourneè in Italia e farà tappa a Padova il 24 ottobre

Il coro Voci di speranza è in tourneè in Italia e farà tappa a Padova il 24 ottobre. È formato da bambini e ragazzi della missione “Bairro da juventude” fondata nel 1949 dai padri Rogazionisti a Criciuma, nel sud del Brasile. Alcuni dei ragazzi, che hanno dagli 8 ai 14 anni, portano un cognome veneto. Criciuma, infatti, è stata fondata da famiglie provenienti da Vittorio Veneto

Musica e speranza. Il coro Voci di speranza è in tourneè in Italia e farà tappa a Padova il 24 ottobre

Richele Garcia da Silva ha uno sguardo dolce, sincero, i suoi occhi scuri non smettono di scorrere lo spartito le cui note rimandano a qualcosa di più che un semplice suono: le arrivano al cuore, si imprimono dentro di lei. È nata 17 anni fa in una famiglia molto povera della periferia di Criciuma, una città dello stato di Santa Caterina, a sud del Brasile. A quattro mesi è entrata per la prima volta nella missione dei padri Rogazionisti “Bairro da juventude” (Villaggio del fanciullo), presente in città dal 1949. Ancora oggi la frequenta con entusiasmo, seguendo il progetto legato alla musica – il coro Voci si speranza – di cui fa parte da quando aveva otto anni. Richele racconta con orgoglio di suonare il pianoforte e la trombetta: «Per me la musica è un rifugio, in cui poter stare bene con me stessa e condividere belle esperienze con altri. Poi, attraverso ciò che suono o canto, sento di riuscire a esprimere i miei sentimenti ed emozioni. Mi sento realizzata e felice». Izaias Floréncio Ribeiro da Silva di anni ne ha 19 anni ed è entrato a 5 anni al “Bairro da juventude”. Inizialmente ha fatto parte del progetto musicale della missione come corista, successivamente ha preso in mano il violoncello e da lì non si è più fermato. Suona diversi strumenti tra cui la chitarra, il violino, la fisarmonica e la tromba. Negli ultimi anni al “Bairro” ha insegnato ai più piccoli a suonare, trasmettendo loro questa sua grande passione. Ha un sogno: poter entrare al conservatorio per affinare i suoi studi. Per il rogazionista padre Vincenzo Lumetta – classe 1957, siciliano – fondatore nel 1990 del coro Voci di speranza, «Izaias è un’eccellenza tra i tanti bambini e giovani che frequentano i nostri corsi; come lui, tanti allievi hanno scoperto i loro talenti. In tutti questi anni abbiamo incontrato capacità musicali impressionanti». Tayline Eduarda Sehnen Silva di anni ne ha 14 anni ed è entrata circa sei anni fa nel percorso musicale dei padri Rogazionisti, con il desiderio di suonare il sassofono. Dice che la musica la distoglie dai pensieri tristi legati alla preoccupazione per il futuro. Oltre Richele, Izaias e Tayline ci sono altri 250 tra bambini e ragazzi, di un’età compresa soprattutto tra gli 8 e i 14 anni, con la presenza di diversi giovani fino ai 19 anni che aiutano e insegnano ai più piccoli. Fanno parte del coro Voci di speranza «perché attraverso la musica vogliamo alimentare la fiducia nelle loro possibilità, per aiutarli a costruire un futuro uscendo dalla condizione di miseria da cui partono» spiega padre Lumetta, che aggiunge come in portoghese ci sia una parola esplicativa per questo, «che abbiamo fatto nostra»: esperançar. Rimanda «all’essere pieni di speranza e far sì che quello che stai attendendo si realizzi attraverso il darti da fare perché succeda». Il missionario sottolinea come questo progetto ponga al centro la musica «come strumento pedagogico, educativo, che aiuta a formare il carattere e la personalità dei nostri ragazzi, attraverso la dedicazione e la costanza che richiede uno strumento, per imparare a suonarlo». Una rappresentanza di questi circa 250 giovanissimi – esattamente 30, con alcuni accompagnatori tra cui padre Lumetta – in questo periodo sono in Italia per una tournée. Particolarmente attesa sarà l’esibizione di martedì 24 ottobre alle 20.30 presso il teatro dei padri Rogazionisti di Padova (via Tiziano Minio 13), dove eseguiranno diversi pezzi del repertorio legato alla cultura popolare brasiliana e alcuni canti italiani (da non perdere La montanara al ritmo di samba e un canto sulle migrazioni). Suoneranno strumenti – in tutto 16 – anche tipici brasiliani, tra cui quelli a percussione come il pandeiro, il surdo, l’agogô; inoltre strumenti a corda come il violino e la viola. Un’esibizione coloratissima al ritmo di sonorità sudamericane.

«Abbiamo messo nel nostro repertorio canzoni della tradizione italiana come riconoscenza alla nostra storia, alle nostre radici» spiega padre Vincenzo che aggiunge come questo viaggio in Italia rappresenti per i trenta giovanissimi un ritorno alle proprie origini: era infatti il 6 gennaio 1879 quando 24 famiglie venete, provenienti dalla zona di Vittorio Veneto, emigrarono in America del sud, fondando la città di Criciuma (città da cui provengono i musicisti). Era il periodo in cui molti italiani partivano diretti verso Paesi lontani per trovare fortuna. Le famiglie emigrate si chiamavano Barbieri, Casagrande, De Luca, Sonego, Tomé, Venzon, Pavan e diverse altre; in totale 141 persone con le loro valigie di cartone cariche di sogni. Una particolarità è che tra i giovani componenti del coro Voci di speranza ci sono alcuni con il cognome veneto. Per padre Vincenzo Lumetta, la presenza nel nostro Paese di questi trenta ragazzi e ragazze brasiliani di origine italiana è un modo per «accorciare le distanze tra due “mondi” con l’oceano di mezzo: che però non ci separa, ma ci unisce».

250 coristi brasiliani dagli 8 ai 14 anni

Il coro Voci di speranza è nato nel 1990 nella missione dei padri Rogazionisti di Bairro da juventude, nella città brasiliana di Criciuma. Oggi conta circa 250 membri tra gli 8 e i 14 anni, con la presenza di diversi ragazzi fino a 19 anni, che aiutano e insegnano ai più piccoli. Una rappresentanza di questo grande gruppo di musicisti, in questo periodo, è in Italia per una tournée.

C.a.s.a. Rog

Durante le giornate italiane, i 30 giovani brasiliani del coro Voci di speranza sono ospiti con i loro accompagnatori – fino al 28 ottobre – di C.a.s.a. Rog (acronimo di Centro accoglienza sant’Annibale), struttura legata ai padri Rogazionisti di Padova, situata all’Arcella. È una onlus, nata una decina di anni fa, che si occupa «dell’accoglienza e l’assistenza di persone senza fissa dimora e al supporto dell’educazione minorile» spiega Luigi Bizzotto, il presidente. Per informazioni: casarog.org

La mission del “Bairro da juventude”
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La missione cattolica “Bairro da juventude” (Villaggio del fanciullo) nasce nel 1949 a Criciuma, ad opera dei padri Rogazionisti, per andare incontro alle necessità degli emigrati veneti che settant’anni prima avevano fondato la stessa città, a sud del Brasile. Oggi la missione accoglie circa 1.600 bambini e ragazzi di un’età compresa tra i 4 mesi e i 18 anni provenienti dagli 82 quartieri periferici della città, i cosiddetti meninos e maninas de rua, i bambini di strada. La missione vuole promuovere, attraverso l’educazione e l’assistenza sociale, la vita nella sua integrità, dignità e pienezza, con un’attenzione particolare alle famiglie di provenienza.

Il “Bairro da juventude” offre sette attività culturali (come il coro Voci di speranza, il teatro, la danza); tredici attività legate allo sport (tra cui il calcio, gli scacchi, la pallavolo). Inoltre cinque percorsi per il «supporto educativo» (come quello di robotica e di informatica); otto corsi professionali (tra cui quello di elettronica, di meccanica e automobilistica). L’ente inoltre offre ai suoi ospiti quattro pasti al giorno, il trasporto e l’assistenza socio-sanitaria. «Per dare un’idea, in una giornata “tipo” nella nostra missione – racconta padre Vincenzo Lumetta, missionario in Brasile da 35 anni – del cibo che viene distribuito si consumano qualcosa come 60 chilogrammi di riso, 30 di fagioli, una grande pentola con 1.600 uova e altro ancora. Non vogliamo far mancare l’essenziale ai nostri ragazzi».

Martedì 24, concerto presso i Rogazionisti

A Padova l’appuntamento con il coro Voci di speranza sarà martedì 24 ottobre alle 20.30 presso il teatro dei Rogazionisti (via Tiziano Minio 13) e vedrà la partecipazione anche del gruppo musicale “Gli amici della gente”. Insieme daranno vita a una serata dal titolo “Note di solidarietà” (ingresso libero con offerta responsabile).

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