Segno per la comunità. Dopo 55 anni le suore Oblate di san Francesco di Sales salutano la comunità di Pozzonovo

Dopo 55 anni di servizio le suore Oblate di san Francesco di Sales salutano la comunità di Pozzonovo. Sono arrivate nel 1964 per prendere in gestione la scuola dell'infanzia, ma poi hanno dato avvio a numerose altre attività in parrocchia: dal Grest, alla catechesi, dai campi scuola alla scuola di musica. Ora, a causa del mancato ricambio generazionale, sono costrette a lasciare il servizio (che è stato dato in gestione all'Ipab Spes) e anche la comunità. Pozzonovo le saluta domenica 13 ottobre, con la celebrazione di una messa, un aperitivo aperto a tutti e poi un pranzo. 

Segno per la comunità. Dopo 55 anni le suore Oblate di san Francesco di Sales salutano la comunità di Pozzonovo

«Ci chiamavano le rondinelle: avevamo un lungo mantello sopra l’abito che ci copriva. Il nostro inserimento nella comunità di Pozzonovo è avvenuto in maniera un po’ buffa! Siamo state accolte come le suore francesi». Così ricorda suor Antonietta Maria Poggia, delle oblate di san Francesco di Sales, l’ingresso, il 18 agosto 1964 a Pozzonovo, dove per 55 anni la congregazione ha vissuto e gestito la scuola dell’infanzia.

Domenica 13 ottobre la comunità le saluta. Lasciano Pozzonovo. Sette le suore che hanno prestato servizio in questi anni: oltre a suor Antonietta Maria Poggia (32 anni di servizio), suor Caterina Cuccuru e suor Ines Maura Faedo (55 anni), suor Maria Ancilla Pelli (40 anni), suor Maria Grazia Giammarroni (8 anni), suor Anna Maria Contini (5), suor Giuseppina Agnese Marzà (3 anni).

«C’era un po’ di diffidenza iniziale – aggiunge suor Caterina, che quando è giunta a Pozzonovo aveva 23 anni e ora ne ha 78 – prima di noi c’erano le Piccole Ancelle del Signore. La comunità doveva superare il distacco, erano arrivate “le suore francesi”. Ma non appena siamo entrate un po’ in confidenza e passata questa prima fase di timore verso il nuovo, è stato tutto molto semplice. “Bisogna fiorire dove il Signore ci ha piantato”, dice san Francesco di Sales e così abbiamo cercato di fare, entrando con discrezione nelle famiglie, accompagnandole nella loro crescita. Qui sono cresciuta anch’io. All’inizio non capivo quando mi parlavano in dialetto, le persone dicevano: “Questa suora sorride sempre e dice sempre sì”!».

La scuola fa parte della storia di Pozzonovo, sono passati tanti bambini che poi sono diventati genitori e addirittura nonni e il saluto che domenica la comunità dà alle sue suore è sicuramente sofferto e commosso. «Siamo arrivate in un momento di grande fervore missionario, moltissime erano le vocazioni in quel periodo – spiega suor Antonietta Maria – Ma oggi siamo costrette a lasciare il nostro servizio perché non c’è stato un ricambio generazionale che ci permettesse di continuare l’attività qui a Pozzonovo. La curia, nel 1964, aveva messo in vendita la struttura della scuola materna e la nostra madre generale aveva deciso di acquistarla per prendersi cura di tutta la parrocchia. Non ci siamo infatti interessate solo ai bambini della scuola, ma abbiamo avviato anche la catechesi, l’Azione cattolica, i gruppi giovanili e poi si sono aggiunti i servizi per i malati e i servizi liturgici in chiesa».

La scuola era stata costruita nel 1925, dall’allora parroco don Antonio Finco, ed era retta dalla congregazione delle Piccole ancelle del Sacro Cuore. Negli anni ’50 l’edificio viene ampliato diventando sempre più un punto di riferimento per la vita religiosa e per la crescita umana e sociale dei ragazzi. Le difficoltà della parrocchia obbligano però, negli anni ’60, il parroco don Luigi De Paoli a vendere la scuola a una congregazione che potesse continuare il servizio. Fanno il loro ingresso le suore Oblate di san Francesco di Sales. Nel 1989 la scuola viene nuovamente ristrutturata. Negli ultimi anni, per raggiunti limiti di età, le suore si occupavano per lo più della visita ai malati.

«55 anni non sono 55 giorni o ore – afferma don Pietro Grinzato, da quattro anni alla guida della parrocchia di Pozzonovo – Le suore sono entrate nelle famiglie. Al di là di ciò che hanno fatto, sono state una presenza preziosa e significativa e anche se oggi molti sono “distratti” da un punto di vista religioso, restano un segno importante dentro la nostra comunità. Purtroppo non ci sono alternative, qui non abbiamo spazi per continuare a ospitarle e loro stesse sentono la necessità e il desiderio, vista l’età, di partire e di ritrovarsi a vivere in una comunità religiosa che sia più nutrita».

Moltissimi i momenti di gioia, ma anche le difficoltà vissuti in questo lungo periodo: «Quello più pesante di tutti però – afferma suor Caterina con una punta di commozione – è stato quando ci hanno annunciato che dovevamo lasciare la scuola. È stato molto duro». Con loro a Pozzonovo è arrivato anche il Grest: sono state infatti fra le prime a inaugurare questa attività estiva per i ragazzi, già avviata con successo in Francia. Hanno organizzato campiscuola, hanno seguito la catechesi e hanno dato avvio anche a una scuola di musica e alla corale: «È partita con il nostro appoggio – ricorda suor Antonietta Maria – abbiamo iniziato con un maestro esterno e da quella scuola sono uscite persone che ora in parrocchia guidano il coro. Un'attività che ci ha dato grandi soddisfazioni, alcuni ragazzi hanno anche frequentato il conservatorio. Abbiamo sempre sentito molto il calore delle persone. Qui abbiamo trovato la nostra gente. All’inizio mi chiedevano: cosa ne pensi della comunità di Pozzonovo? Come ti trovi? Per me era come un paese di missione. Proviamo un sentimento di umana condivisione verso le famiglie, i giovani, i malati».

Tante feste, moltissime ricorrenze, tanti momenti per unire le famiglie, creare convivialità e amicizia e anche molte occasioni per portare conforto ai più deboli. «E proprio loro, i malati, gli ultimi – dice suor Ines Maura Faedo, anche lei giunta a Pozzonovo a 23 anni – mi mancheranno moltissimo, perché ora sono quelli che hanno più bisogno di conforto. Provo molta commozione nel ricordarli tutti, fortissime emozioni si accavallano. Li porto tutti nel mio cuore».

Ora la scuola è passata in gestione alla Spes, ipab che gestisce numerose scuole e asili nido. I locali dove risiedevano le suore sono passati nelle mani del Comune che deve ancora decidere cosa farne. Le suore invece verranno inviate in altre comunità in Italia o Europa. «Ci auguriamo che la nostra scuola continui – afferma suor Caterina – che i bambini crescano in un ambiente sano, anche da un punto di vista spirituale. Speriamo che anche i genitori continuino a crescere in armonia e che quello che abbiamo seminato in questi anni non venga disperso. Noi lavoriamo per la felicità degli altri, dice il nostro padre fondatore, e io dico ai genitori di continuare a lavorare per la felicità dei loro figli».

«Penso – conclude il parroco – che la loro mancanza si sentirà soprattutto nelle famiglie di qualche anno fa. Quelle giovani, appena formate o arrivate la percepiscono meno. Lasciano comunque una eredità, una testimonianza: sono state un segno di “qualcosa in più” e di diverso. È stata una ricchezza averle qui, due di loro, suor Caterina e suor Ines Maura, sono anche una memoria storica, ed è quindi una doppia perdita. In questi giorni le vedo tristi, riflessive e serie. Anche per loro si conclude un’esperienza molto forte, da domani ci sarà un cambiamento radicale nella loro vita».

Forte il legame con le famiglie della parrocchia

«Siamo cresciute con queste famiglie – afferma suor Caterina – ci hanno accompagnate in tanti momenti importanti per la congregazione, come la canonizzazione della fondatrice, Léonie Aviat, o la beatificazione del fondatore»

Le religiose lasciano un vuoto affettivo

«Lasciano un vuoto, non solo nella presenza concreta, ma anche affettivo. Ogni famiglia di Pozzonovo ha un legame con queste suore» dice Modesto Bottaro, per molti anni presidente della scuola materna, genitore e ora nonno.

Domenica 13

Una messa alle 10, domenica 13 nella parrocchiale, alla quale sono stati invitati tutti i parroci e cappellani che si sono succeduti nei 55 anni di permanenza delle suore, ma anche tutti i sacerdoti originari di Pozzonovo.
Partecipano anche padre Luciano Bertazzo e padre Antonio Bertazzo, che hanno collaborato con le suore in diverse occasioni.
Dopo un saluto collettivo in piazza con un rinfresco per tutti, le suore e un centinaio di parrocchiani si ritrovano in un agriturismo di Pozzonovo per il pranzo.

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