La regione ritira il project financing per il nuovo ospedale di Padova

La giunta regionale ha dichiarato il non pubblico interesse rispetto alla proposta di finanza di progetto presentata il 30 marzo 2012 per il nuovo ospedale di Padova. L’iter degli atti formali è stato definito e comunicato per lettera all’amministrazione comunale. Entro due settimane tocca a Bitonci annunciare la decisione definitiva.

La regione ritira il project financing per il nuovo ospedale di Padova

A comunicare la decisione è stato il presidente della regione Luca Zaia a margine dell’inaugurazione del rinnovato pronto soccorso dell’ospedale di Conegliano.
Si tratta dell'ennesimo atto che fa seguito alla decisione del comune, comunicata il 28 luglio in sede di coordinamento tra gli enti sottoscrittori del progetto, di non condividere l'ipotesi di realizzare il nuovo ospedale a Padova ovest, preferendo intervenire sull’attuale policlinico di via Giustiniani.
La scelta del sindaco Bitonci è stata sottoposta dalla regione al vaglio giuridico dei legali, che hanno escluso la possibilità di proseguire con il project financing. Di qui la decisione della giunta di chiudere l'istruttoria con la dichiarazione di non pubblico interesse, visto che – spiega una nota della regione – «la proposta del progetto di finanza è strettamente legata alla localizzazione della nuova struttura in una specifica area, e che alla localizzazione dell’opera nell’area medesima (Padova ovest ndr) il sindaco del comune di Padova, titolare dei poteri urbanistici e delle competenze anche realizzative nel campo dell’urbanizzazione del sito, ha dichiarato allo stato il proprio fermo dissenso».

Il comune ha ancora un paio di settimane per comunicare in via definitiva le sue decisioni in materia. «Deve essere chiaro comunque – ha tenuto a riaffermare con forza il governatore – che la regione ritiene assolutamente necessario dare a Padova un’organizzazione sanitaria e strutturale nuova e più moderna. Sul tappeto c’è la nostra ultima proposta, che porterebbe a realizzare non uno, ma due ospedali: uno da 1.000 posti letto, assimilabile a quelli di Treviso o Vicenza, dove c’è ora il Policlinico, che accorperebbe il Sant’Antonio e ospiterebbe lo Iov; un altro policlinico universitario, nuovo, nell’area che volesse il comune, dove creare il punto di eccellenza internazionale per antonomasia, con altri 1.000 posti letto, tutte le attività universitarie e la ricerca».

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Fonte: Comunicato stampa