Treni e bus: il trasporto pubblico soddisfa, ma costa troppo

Intervistati su alcuni parametri relativi al servizio di trasporto pubblico, gli utenti veneti si sono espressi più positivamente, con percentuali comprese tra il 66 e il 75 per cento dei rispondenti, riguardo alla velocità, alla frequenza e alla puntualità delle corse. Pesa però sul giudizio finale il costo dei biglietti.

Treni e bus: il trasporto pubblico soddisfa, ma costa troppo

È vero: non mancano i segnali innovativi
La people mover, la funicolare terrestre che collega il Tronchetto a Piazzale Roma, evoca in chi arriva a Venezia un’immagine quasi avveniristica del trasporto pubblico; la navetta è entrata in funzione nel 2010, poi c’è anche il ritorno del tram che congiunge la terraferma al centro storico, dopo la dismissione avvenuta nel 1953.
Comunque, per chi si sposta in città, il mezzo principe continua ad essere l’autobus o parzialmente i tram a Padova e nella città lagunare.
Forse per ciò, queste due città venete sono posizionate tra le prime dieci nella classifica mobility di Icity rate 2016; ma negli altri cinque capoluoghi di provincia venete l’autobus rappresenta il 100 per cento del trasporto pubblico locale.

Magari anche per questo, nei contesti urbani le persone si spostano preferibilmente col mezzo privato rispetto al pubblico: al censimento del 2011 il primo registra il massimo del 67,7 per cento a Belluno e il minimo del 31,4 a Venezia; il secondo raggiunge il top del 24 per cento nella città lagunare e il minimo del 9,9 a Rovigo; nei capoluoghi veneti il trasporto pubblico è quindi utilizzato al più da una persona su quattro.
La mobilità giornaliera per motivi di lavoro e di studio avviene in gran parte all’interno del comune di residenza: nella globalità dei municipi del Veneto per il 52,5 per cento del totale, percentuale che sale all’80,3 nei capoluoghi di provincia e raggiunge a Venezia il valore più alto, 88,2.

L’offerta e la domanda del trasporto pubblico, misurate rispettivamente dai posti-km e dal numero di passeggeri in rapporto alla popolazione residente, sono piuttosto diversificate tra le città.

Fra tutte svetta Venezia, anche per l’importante presenza turistica, con 11.129 posti-km e 746 passeggeri (entrambi per abitante) nel 2014.
Nel periodo 2011-2014, l’offerta del trasporto pubblico si riduce in cinque capoluoghi su sette; questa diminuzione è accompagnata da una flessione anche della domanda a Belluno, Padova e Rovigo e si associa invece a un aumento della stessa a Vicenza e a Venezia (queste due città sono peraltro in linea col quadro complessivo nazionale che contempla un calo dell’offerta e, nel 2014, una ripresa della domanda). In controtendenza Treviso e Verona, nelle quali sono contestuali l’aumento dei posti-km e il calo dell’utenza.

Intervistati su alcuni parametri relativi al servizio di trasporto pubblico, gli utenti veneti si sono espressi più positivamente, con percentuali comprese tra il 66 e il 75 per cento dei rispondenti, riguardo alla velocità, alla frequenza e alla puntualità delle corse.

Il giudizio invece è meno favorevole – una persona su due o poco più – per gli altri aspetti considerati, mentre la maggiore criticità si ravvisa in relazione ai costi dei biglietti, che scontentano più del 60 per cento delle persone sentite. Il grado di soddisfazione è comunque superiore rispetto alla media nazionale per tutte le componenti esaminate e, particolarmente, in relazione alla comodità dell’attesa alle fermate e alla puntualità.

Tra i principali interventi adottati dai comuni per favorire la mobilità pubblica vi sono la regolamentazione della sosta e dell’accesso dei veicoli privati ai centri urbani
Tutte le città applicano la tariffazione della sosta e dispongono di una percentuale di “stalli” su strada, variabile dall’80 per mille veicoli circolanti e oltre di Vicenza e Belluno al 24,3 per mille di Padova; quest’ultima è dotata del maggior numero di posti di sosta in parcheggi di scambio, quasi 40 per mille veicoli, seguita da Venezia con 28,8 per mille; questa tipologia è presente, seppure in misura inferiore, anche nei comuni di Vicenza, Treviso e Belluno. Un’incentivazione all’uso dei parcheggi di scambio è data dall’agevolazione tariffaria praticata per tutti gli utenti a Venezia e a Vicenza e, per i soli possessori di titolo di viaggio del trasporto pubblico, a Belluno e a Treviso.

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