Martedì la Veglia dei giovani, un "assaggio" del prossimo Sinodo

Divano e scarpe.
Le potenti immagini contrapposte della sedentarietà e del dinamismo, evocate da papa Francesco a Cracovia nel corso dell’ultima giornata mondiale della gioventù, daranno lo spunto iniziale anche alla seconda edizione della veglia dei giovani con il vescovo Claudio nella chiesa degli Eremitani, in programma martedì 13 dicembre alle 20.30.

Martedì la Veglia dei giovani, un "assaggio" del prossimo Sinodo

Divano e scarpe.
Le potenti immagini contrapposte della sedentarietà e del dinamismo, evocate da papa Francesco a Cracovia nel corso dell’ultima giornata mondiale della gioventù, daranno lo spunto iniziale anche alla seconda edizione della veglia dei giovani con il vescovo Claudio nella chiesa degli Eremitani, in programma martedì 13 dicembre alle 20.30.

La serata, la prima occasione nella quale il vescovo Claudio incontra tutti i giovani della diocesi dal momento in cui è stato annunciato il sinodo, a luglio scorso in Polonia, avrà come titolo “Nel rotolo del libro su di me è scritto”, ottavo versetto del salmo 40.
Se lo scorso anno protagoniste di questo momento di preghiera erano state le riproduzioni della croce di San Damiano e della Madonna di Loreto, impegnate nel tour tra i giovani italiani in cammino verso la gmg, per il 2016 al centro della serata ci saranno il crocifisso di Giotto, l’evangelario e un rotolo, simbolo della parola di Dio che nel mistero del Natale si fa carne.
Il vangelo della veglia, il vangelo letto alla messa conclusiva della gmg di Cracovia, è anche il vangelo che la commissione preparatoria ha scelto per il sinodo: si tratta dell’incontro descritto da Luca tra Gesù e l’esattore delle imposte Zaccheo, espresso dalle parole: «Oggi devo fermarmi a casa tua».

Stefano Zanchi, fumettista d’Imperia che disegna le storie di Topolino, ha fatto parte – per ragioni di “cuore” – della spedizione padovana alla gmg di Cracovia.
C’era anche lui, quella mattina, a Proszowice, quando il vescovo Claudio ha annunciato il sinodo: «È rimasto entusiasta dell’idea – racconta il responsabile del sinodo, don Paolo Zaramella – e si è offerto di mettere la sua arte al servizio di questa intuizione del nostro vescovo».

Suo è il disegno dell’incontro tra Gesù e Zaccheo che accompagnerà il sinodo e che verrà presentato – anche sotto forma di volantino con una preghiera – ai partecipanti alla veglia del prossimo 13 dicembre.
Chiarissima l’ispirazione alla creazione di Michelangelo nella volta della cappella Sistina.

«Nell’episodio di Zaccheo – racconta Stefano Zanchi – intravedo una nuova creazione, una ri-creazione dell’uomo peccatore, che tende la mano verso Dio, questa volta divenuto suo pari. Questo è un Dio che non guarda l’uomo dall’alto verso il basso, ma è costretto ad alzare lo sguardo per incrociare quello della sua creatura».

Durante la veglia, a cui sono invitati tutti i giovani della diocesi, il vescovo Claudio parlerà anche del sinodo, andando oltre l’annuncio iniziale, per spiegare loro ancor meglio la proposta e il cammino che hanno di fronte.
«Quell’espressione, “Oggi devo fermarmi a casa tua” – osserva don Zaramella – è il desiderio del vescovo di mettersi in ascolto dei giovani, ma è anche il desiderio di ciascun giovane di stabilire un contatto vero e dare vita a relazioni profonde che potranno rinnovare il volto della nostra comunità».
Non si tratterà di provocazioni intellettuali, ma anche di una richiesta di mettersi in moto davvero.

«Il vescovo Claudio rivolgerà ai giovani un invito concreto, cioè organizzare nelle loro parrocchie, entro il 3 giugno, giorno di apertura del sinodo, un momento di preghiera per tutta la comunità. Sarà possibile, per questo, scaricare una traccia dal sito www.giovanipadova.it».

Il cammino del sinodo, che è già cominciato con decine di incontri nei vicariati, sta già portando molti giovani a porsi domande importanti.
«Ho capito che senza la presenza del Signore sottolinea Gianluca da Borgoricco – i nostri limiti umani non ci permettono di sentirci fratelli, di essere misericordiosi e capaci di perdonare nella misura in cui Dio ci chiede di farlo. Per questo abbiamo bisogno di affidarci a lui e per riuscirci dobbiamo fargli spazio. Devo vivere, non vivacchiare; che posso fare grandi cose; che devo rimboccarmi le maniche e fare fatica. Perché se esisto ma non vivo, non faccio altro che scarabocchi».
«La veglia – conclude don Paolo Zaramella è un momento di preghiera per invocare lo Spirito sul cammino sinodale, preparandoci a vivere il Natale».

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)