Verso la Gmg: la Guizza ha accolto i giovani brasiliani che poi saranno a Cracovia

Sono 24 i giovani brasiliani della diocesi di Duque de Caxias che domenica 17 luglio sono arrivati a Padova, ospiti dell’unità pastorale della Guizza. Accompagnati da don Luigi Turato, missionario fidei domun padovano in Brasile e da due sacerdoti oriundi, i Peregrinos do Pilar (questo il nome che si sono dati) vivranno una settimana di gemellaggio in città, entrando nelle case di più di una trentina di famiglie delle parrocchie degli Angeli Custodi, Bassanello e Santa Teresa. 

Verso la Gmg: la Guizza ha accolto i giovani brasiliani che poi saranno a Cracovia

«Lunedì 18 e martedì 19 sono stati a Roma, una giornata visiteranno Venezia, per il resto respireranno aria padovana – spiega don Vittorio Pistore, cappellano dell’unità pastorale – Importanti saranno i momenti di incontro con le comunità. I giovani, inoltre, dormiranno in famiglia. Da gennaio abbiamo costituito un gruppo di famiglie e raccolto adesioni anche da chi non ha figli che partecipano alla gmg. Ogni nucleo familiare ospiterà due ragazzi».

Due gli appuntamenti comunitari in questa settimana.
Giovedì 21 alle 21 nella sala parrocchiale della Guizza si terrà una serata in stile brasiliano: i ragazzi si presenteranno alle comunità parrocchiali e diocesana e condivideranno esperienze e sogni.
Domenica 24 alle 10.30 nella chiesa di Santa Teresa, all’interno della celebrazione eucaristica si saluteranno tutti i giovani in partenza per la Polonia. «Con l’occasione rientrerà anche l’icona del Cristo pantocratore che dalla domenica di Pasqua sta girando per le famiglie dei ragazzi che andranno a Cracovia. Si è fermata due giorni per casa con la preghiera della gmg. E verrà con noi in Polonia».

Questa settimana di gemellaggio sarà quindi caratterizzata da un grande scambio: di storie ma anche di fede.
«L’obiettivo è creare relazione ma anche rompere gli schemi e aprire gli orizzonti, anche rispetto al nostro vivere la fede – sottolinea il cappellano – L’incontro con le altre culture ci aiuta a superare il nostro “italiacentrismo” e guardare davvero al mondo. L’incontro con chiese più giovani mi auguro davvero possa darci nuova linfa. Sento che i nostri ragazzi vivono tra curiosità, preoccupazione e fibrillazione l’attesa della gmg. E l’accoglienza dei giovani brasiliani li ha responsabilizzati molto!».

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