"Bibliodiversità" a chilometro zero alla Camelozampa di Monselice

A Monselice una casa editrice indipendente è anche libreria: Camelozampa nasce nel 2011 dall'incontro di due donne imprenditrici titolari delle piccole case Camelopardus e Zampanera. Dal 2013 la libreria ha iniziato a funzionare e oggi si rivolge totalmente ai ragazzi.

"Bibliodiversità" a chilometro zero alla Camelozampa di Monselice

Un nome insolito che stimola la fantasia: questo è Camelozampa, piccola casa editrice indipendente fiorita a Monselice nel 2011 dalla fusione delle due sigle Camelopardus e Zampanera, fondate rispettivamente da Sara Saorin e Francesca Segato (nella foto).

L’idea è nata da un incontro inaspettato. Nessuna delle due editrici, infatti, era a conoscenza dell’attività dell’altra e anche i loro ambiti di lavoro erano diversi: Sara era specializzata nella narrativa straniera per adulti, mentre Francesca si dedicava ai libri per bambini, collaborando con le scuole. Proprio durante una delle letture rivolte alle elementari si è messo in moto l’ingranaggio che avrebbe dato vita a Camelozampa, perché alla domanda: «Chi di voi sa che cos’è una casa editrice?» il figlio di Sara ha alzato la mano spiegando che la sua mamma ne aveva una. Le due editrici sono quindi entrate in contatto, avviando una collaborazione sempre più intensa che è sfociata nella fusione dei due loghi.

Nel 2013 all’attività editoriale si è affiancata quella libraria, con la nascita della libreria Camelozampa a chilometro zero basata sull’idea del passaggio diretto dal produttore al consumatore. «Ci affidiamo ormai a fornitori e tipografi nel raggio di pochi chilometri dalla nostra sede – spiega Francesca Segato – con i vantaggi di conoscere la qualità del lavoro, creare circuiti virtuosi nell’economia locale e minimizzare l’impatto ambientale del trasporto dei libri». Quella di Via Main 8 è una doppia realtà – editoriale e libraria – capace di dialogare con il territorio in cui è inserita, valorizzandone le risorse e interpretandone le esigenze, soprattutto quelle del piccolo pubblico. Dal mese scorso, infatti, il catalogo della libreria è interamente dedicato a bambini e ragazzi, che possono scegliere tra numerose collane dai nomi suggestivi: dai “Peli di gatto”, pensata per le scuole elementari, ai più impegnativi “Arcobaleni”, una serie di brevi romanzi che raccontano storie di formazione dedicate ai ragazzi delle medie. Sugli scaffali ci sono davvero titoli per tutti i gusti: opere di autori e illustratori italiani, emergenti o già affermati, accanto ai libri di autori stranieri, spesso pubblicati dai grandi colossi dell’editoria, ma poi finiti fuori catalogo e riproposti dal marchio Camelozampa.

«Secondo noi – spiega ancora Segato – il ruolo della piccola editoria consiste nel creare delle nicchie in cui coltivare, con dinamiche alternative, autori e titoli che altrimenti sarebbero soffocati dal sistema della grande distribuzione, favorendo così lo sviluppo della “bibliodiversità”». A Camelozampa, la bibliodiversità è diventata la filosofia di lavoro, intesa come scelta di pubblicare e promuovere libri di qualità che sappiano stimolare la fantasia dei bambini e la riflessione degli adolescenti, evitando di ricorrere alla formula dell’editoria a pagamento, nonostante sia difficile, per una realtà come questa, affermarsi nel mercato. A questo svantaggio economico fa, tuttavia, da contrappeso la maggiore libertà artistica di cui la piccola casa editrice dispone e di cui le fondatrici di Camelozampa vanno fiere.

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