"Chi/noise", Giorgio Peccolo espone "la sua Cina" all'Amsterdam café di Padova

Giovedì 22 ottobre, alle 19.30 all'Amsterdam café di via Vicenza 23, serata sulla Cina di oggi e inaugurazione della mostra "Chi/noise" del fotografo Giorgio Peccolo.

Nel solco di una proposta artistica e culturale che dialoga con la contemporaneità, l'Amsterdam Cafè propone giovedì 22 ottobre alle 19.30 una serata evento con un focus sulla Cina di oggi. 
“Chi/Noise” (dal francese chinoise che, scomposto, diventa noise, ovvero il rumore ma anche il suono della China) è la personale fotografica di Giorgio Peccolo, a cura di Barbara Codogno, che  racconta, attraverso lo sguardo attento e curioso del fotografo, una Cina inaspettata, in bilico tra la storia dimenticata e le antichissime radici che sopravvivono alla tecnologia imperante. Un luogo di contraddizioni, un territorio immenso e diverso, una moltitudine di linguaggi, città soffocate da traffico e smog da cui emergono volti che sembrano usciti dal passato.
Come fanno a coabitare in uno stesso luogo l'uso compulsivo della tecnologia e la calma perfetta dei gesti dell'antica calligrafia? Oltre alle fotografie – e a un videoclip realizzato in occasione del suo ultimo soggiorno – dal fotografo che ha fatto della Cina la sua seconda casa, la serata sarà arricchita dagli interventi di June Zun Liu, presidente dell'associazione culturale italo cinese Il Filo di seta e che collabora organizzando eventi per il celebre istituto Confucio.
E se Giorgio Peccolo saprà cogliere con occhi occidentali le idiosincrasie dello sviluppo del gigante d'Oriente, June Zun Liu saprà spiegarci invece, in profondità, come e perché è avvenuta questa travolgente trasformazione: soprattutto come hanno vissuto i cinesi il prima e il dopo della rivoluzione culturale, frattura storica che ha radicalmente stravolto il loro pensiero e il loro stile di vita. 
Giorgio Peccolo – che in Cina ha vinto il prestigioso premio China Pingyao International Photography Festival e che insegna “tecniche di photoshop – riprese video e montaggio” all'università' di Shanxi a Taiyuan, collaborando con note riviste cinesi come Picszine e Duzhe – propone al pubblico bellissime foto sature, e non solo di colore. Sono porzioni di una realtà che brulica, esonda, esplode. Chilometri di auto riempiono il paesaggio in orizzontale mentre, in verticale, lo sguardo non riesce a trattenere le migliaia di piccoli appartamenti ammassati in condomini alveare che i cinesi chiamano “scatole di fiammiferi”.
June Zun Liu proietterà rare foto in bianco e nero della sua famiglia, sopravvissute alla rivoluzione culturale, e che ci raccontano come i cinesi furono sbalzati sul “mondo occidentale”, lasciando alle spalle il loro mondo tradizionale. Nonostante i paradossi e le idiosincrasie, Giorgio Peccolo e June Zun Liu ci faranno comprendere perché, nonostante l'imperante tecnologia e il rumore stiano soffocando il paese, la Cina resterà per sempre il luogo dell'armonia del pensiero dove risuona la bellezza gentile.

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Fonte: Comunicato stampa