Verso il 250° anniversario dalla morte, Tartini rivive

Una conferenza di Simone Laghi e un concerto dell’ensemble Symposium, dedicati al quartetto d’archi così come si evolse in Italia ed Europa per mano di compositori allievi di Giuseppe Tartini, hanno concluso il calendario delle iniziative previste dal progetto “Tartini 2020”. Il 250° della sua scomparsa è ormai all’orizzonte ed è per preparare la città a celebrarlo al meglio che il progetto è nato nel 2014. 

Verso il 250° anniversario dalla morte, Tartini rivive

Sviluppato da Associazione veneta amici della musica insieme a comune, ateneo e conservatorio patavini, “Tartini 2020” intende approfondire e diffondere capillarmente la conoscenza dell’opera musicale e teorica di Tartini, per farne una risorsa culturale e turistica permanente per Padova, dove egli fu per mezzo secolo “capo di concerto” al Santo e ricercato didatta e dove le sue spoglie riposano nella chiesa di Santa Caterina d’Alessandria.

«Tartini fu tra i più geniali musicisti europei del medio Settecento – spiega Sergio Durante, docente di musicologia all’università di Padova e anima del progetto – Fu anche un uomo complesso, tormentato, in cui si concentrarono molte delle contraddizioni del suo tempo. Illuminista nell’essere, anche fecondo teorico, fatto allora singolare per un violinista, e nell’approccio didattico della sua “scuola delle nazioni”, dove egli, fervente cattolico, accoglieva studenti di ogni fede, Tartini aveva, per contro, una visione sociale assai conservatrice».

Siamo di fronte, insomma, a un personaggio al quale Padova non ha ancora restituito quanto ricevuto e che la città non ha ancora saputo “utilizzare” a dovere
«Tartini non sarà mai ciò che Mozart è per Salisburgo, ma la sua figura può comunque catalizzare molteplici interessi, dalla filosofia alla psicanalisi». Nell’ambito del progetto si sono tenuti corsi di aggiornamento su Tartini e la musica del ’700 per insegnanti di educazione musicale e due guide turistiche sono state formate sui luoghi tartiniani.
«L’anno prossimo organizzeremo altri concerti, conferenze e masterclass. Io stesso inizierò a stendere un’agile biografia del nostro. Inoltre muoverà i primi, concreti passi il museo dedicato a Tartini e alla musica nel periodo illuminista: uno spazio dal quale vorrei trasparisse l’immagine di una Padova ambiziosa, capace di valorizzare le grandi personalità, inclusi Bartolomeo Cristofori e Gaetano Guadagni, che le hanno regalato un posto di rilievo nella storia della musica».

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