5x1000: un aiuto a chi aiuta davvero

Tra poco entrerà nel vivo la campagna fiscale e il 5x1000 rappresenta per molte realtà un sostegno indispensabile. Tra le novità di quest'anno l'obbligo di rendicontazione e il tetto massimo di ripartizione fissato a 500 milioni di euro. Entro il 25 maggio sul sito dell'Agenzia delle entrate l'elenco dei possibili beneficiari tra cui scegliere.

5x1000: un aiuto a chi aiuta davvero

Poter decidere a chi destinare una quota delle proprie tasse.
Fino al 2006 l’unico strumento che permetteva ai cittadini questa scelta in sede di dichiarazione dei redditi era l’8x1000, che esiste tuttora e consente di scegliere un ente religioso al quale lo stato italiano destina questa parte delle tasse sul reddito (Irpef). Ma con l’introduzione del 5x1000 si è aperto un nuovo canale a disposizione del contribuente per scegliere dei beneficiari anche in altri settori: organizzazioni non lucrative di utilità sociale (onlus); cooperative sociali e consorzi; organizzazioni non governative (ong); enti ecclesiastici delle confessioni religiose considerate onlus parziali; associazioni di promozione sociale; associazioni e fondazioni di diritto privato che operano nel settore sociale; enti di ricerca scientifica e dell’università; enti di ricerca sanitaria; attività sociali svolte dal comune di residenza; associazioni sportive dilettantistiche.

Tutte queste realtà devono essersi precedentemente iscritte a un apposito elenco, pubblicato ogni anno entro il 25 maggio e consultabile sul sito dell’Agenzia delle entrate.
Il cittadino, al momento di compilare il modello 730 o il modello Unico, ha quindi la possibilità di inserire il codice fiscale corrispondente all’ente prescelto offrendo così a quest’ultimo l’opportunità di ricevere dei preziosi finanziamenti statali per la sua attività. Con l’ultima legge di stabilità sono rimaste invariate le categorie che hanno accesso a questo fondo e invariato è anche l’iter di iscrizione già adottato l’anno scorso: esclusivamente on line, per via telematica.
Tra le novità introdotte con il decreto del 7 luglio 2016 c'è il fatto che da quest'anno non è più necessario per le realtà interessate al finanziamento ripresentare ogni anno la domanda di iscrizione negli elenchi e la dichiarazione sulla persistenza dei requisiti per l’ammissione. Questo vuol dire che l’iscrizione al 5X1000 resta valida per tutti gli anni successivi senza ripetere la procedura.

Alcune novità riguardano poi la rendicontazione: entro un anno dalla ricezione dei fondi gli enti (a esclusione di quelli che ricevono meno di 20 mila euro) devono redigere un rendiconto sul modulo dell’Agenzia delle entrate indicando tutti i dati necessari a identificare in modo dettagliato per singole voci l’attività sostenuta. A essere cambiato è anche il limite massimo per la ripartizione fissato a 500 milioni di euro in ambito nazionale, che significa che l’eventuale surplus resta nelle casse dello stato.

Il 5x1000 rappresenta una forma di finanziamento delle organizzazioni non profit e degli istituti di ricerca che, a differenza delle donazioni, non comporta maggiori oneri per il cittadino.
È consentita una sola destinazione e la scelta di destinazione del 5x1000 e quella dell’8x1000 non sono alternative fra loro, il che vuol dire che lo stato italiano offre al cittadino la possibilità di decidere a chi fare avere il 13 per mille totale delle proprie tasse.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Parole chiave: 5x1000 (7), volontariato (119), tasse (14), fisco (17)