Estate, 150 mila scout pensano a come “rimettersi lo zaino in spalla”

Con l'integrazione delle linee guida per la riapertura delle attività, anche l'Agesci è al lavoro per organizzare campi estivi nel rispetto delle norme previste. “Dopo tanto distanziamento fisico è il momento di mettere i ragazzi al centro, di condividere con loro quanto vissuto, di essere comunità”

Estate, 150 mila scout pensano a come “rimettersi lo zaino in spalla”

Riparte con sempre più forza ed evidenza la socialità dei ragazzi: se normalmente a giungo le attività finiscono, questo è l'anno in cui tutto funziona diversamente e proprio l'inizio dell'estate coincide la ripresa di ciò che si è bruscamente interrotto alla fine dell'inverno. Così anche lo scoutismo riparte: da lunedì prossimo centinaia di migliaia di bambini e ragazzi in tutta Italia torneranno a incontrarsi, in piccoli gruppi, all'aperto e nel rispetto delle norme dettate da decreti e linee guida. L'incognita però resta quella dei campi estivi: il 9 giugno anche l'Agesci ha ricevuto le nuove linee guida, integrate con un paragrafo dedicato proprio alle attività residenziali dei giovani. E da allora è al lavoro, per capire se e come sarà possibile applicarle in quei campi scout a cui nessuno – ragazzi, famiglie e capi - vorrebbe rinunciare.

Lo scoutismo non si è fermato in questa emergenza epidemiologica – raccontano a Redattore Sociale i presidenti del comitato nazionale Agesci, Barbara Battilana e Vincenzo Piccolo - Durante le settimane di sospensione delle attività sono nate molte idee, spunti e progetti per attività a distanza proposte a lupetti e coccinelle, esploratori e guide, rover e scolte. Le nuove disposizioni del governo ci consentiranno di svolgere riunioni ed attività all’aria aperta e al chiuso con i ragazzi, nel rispetto delle condizioni previste dalle normative nazionali, regionali e comunali. Si apre una fase altrettanto sfidante per le nostre comunità capi: progettare come ritornare a vedersi. L'invito ai capi è ad esplorare tutto il possibile, riprendere e rinsaldare la relazione educativa, costruire una cornice nuova nell'ambito della quale far vivere esperienze di libertà e di autonomia, incontrare i ragazzi all’aria aperta nel rispetto delle linee guida, trovando di volta in volta le soluzioni migliori e le scelte responsabili che li riguardano”.

Ed è per questo che, nel periodo in cui normalmente l'attività viene sospesa, quest'anno gli scout riprenderanno invece a incontrarsi: “Ai bambini e ai ragazzi in questi mesi sono mancati spazi di incontro, dove vivere esperienze insieme – ricordano Battilana e Piccolo - Sono quelli che più hanno risentito delle limitazioni a cui siamo stati sottoposti. E' proprio adesso che, dopo tanto distanziamento fisico, è il momento di mettere i ragazzi al centro, di condividere con loro quanto vissuto, di essere comunità”.

Riunioni e incontri riprenderanno quindi la prossima settimana, ma che sarà dei campi estivi, in programma per luglio e agosto in tutta Italia? “Abbiamo attivato delle interlocuzioni con le istituzioni. Siamo in attesa delle disposizioni che possano dar seguito alle indicazioni previste nelle Linee guida della Conferenza delle Regioni del 9.6.2020 sulle attività residenziali”. L'ottimismo non manca, anche con le regole e le difficoltà del momento: “Il fatto che tutte le nostre attività si svolgano all'aperto rappresenta certamente un’opportunità privilegiata – spiegano Battilana e Piccolo - Il nostro orientamento, nel rispetto delle regole, sarà quello di promuovere queste attività senza, però, snaturare la proposta scout. Ci affidiamo alle comunità capi ed alla conoscenza diretta che le stesse hanno delle esigenze educative dei ragazzi loro affidati, per l'organizzazione delle attività estive. Inviteremo i nostri capi ad essere creativi e audaci nell’individuare e proporre ai ragazzi ogni attività possibile pur nel rispetto delle norme indicate nelle linee guida del dipartimento per le politiche della famiglia e dalla Conferenza delle regioni”.

Se a livello nazionale l'orientamento è dunque questo, resta comunque l'autonomia di ciascun gruppo: “Abbiamo chiesto ai nostri capi di rimettere lo zaino in spalla e ripartire. Ogni Comunità capi poi, nell’autonomia decisionale riconosciutale, sarà chiamata, con competenza e responsabilità, a mettere in campo le strategie migliori per tracciare nuovi percorsi nel rispetto delle disposizioni vigenti in ciascun territorio”. L'intenzione e la voglia di partire insomma non mancano: “Abbiamo circa 150.000 bambini, ragazzi e giovani che ogni anno vivono il percorso educativo secondo la nostra metodologia e quindi partecipano anche alle esperienze estive”. 150 mila ragazzi pronti a preparare finalmente lo zaino e metterselo in spalla.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)