47° Premio della Bontà sul Sagrato del Santo. Futuro e impegno, parole chiave

47a edizione. Cerimonia sabato 4 sul sagrato della basilica del Santo. Consegnati due premi alla memoria: a Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci, uccisi in Congo nel 2021

47° Premio della Bontà sul Sagrato del Santo. Futuro e impegno, parole chiave

Il futuro e l’impegno sono i due temi di fondo per la 47a edizione del Premio nazionale della Bontà organizzato dall’Arciconfraternita di sant’Antonio, che torna finalmente in presenza dopo due anni di stop per la pandemia che, tuttavia, non ha interrotto la storia del concorso. La cerimonia di premiazione è sabato 4 giugno alle 21 sul sagrato della Basilica e poi domenica 5 la messa presieduta dal delegato pontificio della basilica, mons. Fabio Dal Cin. «Un’edizione di grande soddisfazione – afferma Leonardo Di Ascenzo, priore dell’Arciconfraternita – perché i numeri di partecipazione dell’edizione a cavallo della pandemia erano stati, ovviamente, limitati, anche se avevamo prorogato i termini. Mentre i numeri di quest’anno, con quasi 1.500 diversi partecipanti da tutta Italia, sono stati davvero notevoli. Una risposta da parte degli educatori e dei ragazzi che quasi ci lascia stupiti: nel post pandemia ci aspettavamo un intiepidimento nei confronti di iniziative di questo genere». Il tema del concorso – “Il mondo che vorrei. Racconta a papa Francesco il futuro che immagini e per il quale vorresti impegnarti” – è stato scelto proprio perché, dopo due anni di pandemia e di buio, si volevano raccogliere dei pensieri positivi verso il futuro e capire come i giovani lo vedono, proprio loro che ne saranno i protagonisti principali. 

«Abbiamo proposto un tema in forma dialogica – continua il priore – rivolgendosi a papa Francesco perché è una formula che aveva funzionato nel passato. La figura del papa suscita una grande confidenza che per molti versi è simile a quella che si ritrova nei devoti di sant’Antonio, che si rivolgono a lui quasi fosse un amico di oggi, del presente». 

Le idee dei giovani sono state le più varie: una delle vincitrici esordisce nel suo tema dicendo che, alla fine, il mondo che vorrebbe non è molto diverso da quello che abbiamo, perché bisogna utilizzare anche delle lenti un po’ particolari per vedere il bene che già c’è, che va fatto crescere e apprezzato. Quindi non Qualcuno che li ascolti e che si metta in relazione». È rivolto ai ragazzi dai 9 ai 14 anni: 68 pagine che si articolano in fumetti, dialogo, approfondimento, intrattenimento, attualità, cultura, fotografie e immagini suggestive. Le pagine del MeRa, così come il Premio della Bontà, trasmettono ai giovani esempi con i quali confrontarsi, riferimenti solidi cui attingere nei momenti difficili, perché i ragazzi hanno bisogno proprio di questo. «Hanno bisogno di essere a contatto con qualcosa di bello – dice padre si tratta di pensare a qualcosa di diverso, ma far crescere e valorizzare quello che di buono già esiste. «Questa – commenta il priore– ci è sembrata davvero una bella idea, non solo perché dà un segno di speranza, ma anche perché è molto concreta: ci dice “tiriamoci su le maniche e facciamo con quello che abbiamo”. Quindi una sensazione di grande progettualità. Per quanto riguarda il multimediale, ha vinto un vero proprio cartoon costruito da una intera classe, che mostra un lavoro di squadra incredibile: ed è questo ciò che abbiamo sempre cercato di suscitare con la sezione multimediale, far lavorare i ragazzi insieme perché è un allenamento per il futuro». 

I tre insigniti, invece, per il Premio della Bontà 2022 sono Mattia Piccoli, già alfiere della Repubblica, che con la mamma Michela e il fratello Andrea si prende cura del padre colpito da Alzheimer precoce. Poi due premi alla memoria: uno a Luca Attanasio, l’ambasciatore italiana ucciso in Congo; il premio viene conferito alla Fondazione
Mama Sofia che opera nei quartieri più poveri di Kinshasa. L’altro va al carabiniere Vittorio Iacovacci in servizio di scorta dell’ambasciatore Attanasio e ucciso con lui in Congo facendogli scudo con il proprio corpo. «Un esempio di un piccolo, Mattia che con mamma e fratello hanno saputo trasformare una oggettiva e seria difficoltà familiare in una forma di comunicazione che stimola la società a porre la propria attenzione anche su questa problematica di salute emergente, l’Alzheimer precoce – conclude Di Ascenzo – E due persone uccise nell’esercizio del loro compito istituzionale, che era una operazione umanitaria. Questo ci sembra un esempio straordinario, il dono della propria vita per cercare di fare del bene nel corso del proprio lavoro. Questo è il contorno di una festa che andrà a condensarsi in una serata nella quale i valori fondamentali saranno quelli di unità nazionale, famiglia, impegno».

Sabato 4 suona la Fanfara dei Carabinieri

Ben 1.483 gli elaborati giunti, di cui 715 per la narrativa e poesia, 738 disegni, 23 progetti multimediali e 7 fuori concorso. Hanno partecipato 17 Regioni italiane, 53 Comuni e 75 istituti tra scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado. Sono arrivati anche due elaborati davvero particolari: un testo scritto in Braille da uno studente non vedente di una scuola della provincia di Ferrara, e un disegno di uno studente ipovedente descritto con la scrittura
allargata inviato da una scuola di Montegrotto. Nella sezione narrativa, seconda classificata per le secondarie di secondo grado Francesca Agnese Bogon, prima liceo classico Concetto Marchesi di Padova. Alla cerimonia di sabato 4 giugno – in diretta televisiva dalle 21 su Telechiara – ci sarà l’accompagnamento musicale della Fanfara del Terzo reggimento carabinieri “Lombardia”, diretta dal maresciallo ordinario Andrea Bagnolo con il coro giovanile Accademia lirica Verona, diretto dal maestro Paolo Facincani.

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