Campodarsego. Si comincia a piccoli passi, mettendosi tutti in gioco

Campodarsego. Le cinque parrocchie del Comune, 16 mila abitanti in tutto, si sono ritrovate – a causa di alcune vicende – a camminare insieme con due parroci. L’idea c’era... ma si è dovuta concretizzare in velocità

Campodarsego. Si comincia a piccoli passi, mettendosi tutti in gioco

Cinque parrocchie con circa 16 mila abitanti e due soli parroci. Capita a Campodarsego dove, fino ad appena sei mesi fa, le cinque parrocchie del territorio – Bronzola, Campodarsego, Fiumicello, Reschigliano e Sant’Andrea – erano guidate da quattro parroci (ad avere lo stesso pastore erano Bronzola e Fiumicello) oltre a un cappellano e alcuni diaconi. Una situazione che è venuta improvvisamente a modificarsi in seguito alla morte di don Roberto Balbo a Sant’Andrea, poco dopo la malattia di don Alessandro Azzalin a Reschigliano e la chiamata agli studi in terra milanese di don Giovanni Casalin. Ha visto così un’improvvisa accelerata l’idea lanciata dal vescovo Claudio già nel 2019, che aveva già prefigurato le cinque comunità come un “gruppo di parrocchie”. Un percorso rimasto “congelato”, anche in vista degli orientamenti frutto del Sinodo, ma che velocemente si è tradotto in realtà. Da qui sono seguite due nomine: don Enrico Piccolo, parroco di Campodarsego (6.500 abitanti) e vicario foraneo del Graticolato, è diventato parroco anche di Reschigliano (oltre 3.500 abitanti), che è passata dal vicariato di Vigodarzere a quello del Graticolato. Don Damiano Fortin, parroco di Bronzola (1.400 abitanti) e Fiumicello (1.700 abitanti), è diventato a parroco anche di Sant’Andrea (2.750 abitanti). «È una situazione cambiata nel giro di poco tempo – afferma don Enrico Piccolo – con contraccolpi non solo per noi parroci, ma anche per le comunità. Abbiamo già cercato di “aggiustare” le messe; nelle prossime settimane arriveranno altre presenze a darci una mano. La “fatica”, ora, è quella di conoscersi. La storia remota vede le parrocchie, ora riunite nell’unico vicariato del Graticolato, in tre vicariati differenti. Va costruito un dialogo nuovo, una collaborazione di e tra le parrocchie. Per alcune realtà esistono già un cammino insieme ed esperienze comuni come per l’Azione cattolica e i gruppi scout. Una conoscenza esiste già, ad esempio, tra i preadolescenti che frequentano tutti la stessa e unica scuola media nel capoluogo. Sempre qui vengono promosse attività a cui partecipano ragazzi provenienti anche dalle altre quattro parrocchie: è il caso del grest che quest’anno a Campodarsego ha visti impegnati 110 animatori di tutto il territorio comunale». Sulle prospettive future don Enrico Piccolo parla di un doveroso cammino dei «piccoli passi», a partire da un percorso di preparazione e di accompagnamento. «Non abbiamo ancora strategie o tabelle di marcia. Non esiste qualcosa di già scritto, un tracciato da percorrere. La mia idea è quella di iniziare da una prima conoscenza tra consigli pastorali, gruppi di catechesi, realtà pastorali operanti nelle singole parrocchie. Un cammino in cui ci metteremo tutti in gioco per cercare di trovare, e gettare, insieme semi di speranza».

Chiuppano

Sabato 22 ottobre, memoria di san Giovanni Paolo II, nella parrocchia di Chiuppano viene celebrata l’eucaristia solenne alle 18; benedizione dei fedeli con la reliquia del sangue del santo (proclamato da papa Francesco il 27 aprile 2014). Altri appuntamenti in parrocchia: giovedì 27, dalle 20, serata per quanti desiderano prestare servizio come lettori. Dopo la messa, incontro formativo con don Gianandrea Di Donna (direttore dell’Ufficio diocesano per la liturgia). Domenica 30, invece, alla messa delle 10 viene dato il mandato alle persone che durante l’anno pastorale porteranno avanti l’adorazione eucaristica (ogni giovedì dalle 17 alle 20). La parrocchiale di Chiuppano ospiterà, questo venerdì alle 20.30, la veglia missionaria intervicariale. Fino a domenica, inoltre, è aperto il mercatino missionario in chiesa.

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