Cento anni del Messaggero dei Ragazzi. «Il nostro obiettivo? Dialogare con i giovani»

Messaggero dei Ragazzi. In occasione dei cento anni dalla nascita, la rivista edita dai frati del basilica Santo partecipa alla cerimonia conclusiva del Premio della Bontà

Cento anni del Messaggero dei Ragazzi. «Il nostro obiettivo? Dialogare con i giovani»

Al Premio della Bontà, nella cerimonia conclusiva, quest’anno c’è anche il Messaggero dei Ragazzi, la rivista edita dai frati della basilica di Sant’Antonio che da un secolo – prima come Sant’Antonio e i fanciulli e poi MeRa come viene
familiarmente chiamato – si mette in comunicazione e in ascolto con i giovani. «Parlare ai ragazzi di oggi è una vera sfida – afferma padre Massimiliano Patassini, neo direttore della rivista – ma sin dall’inizio della storia del nostro giornale i frati, con tutti i collaboratori, si sono interrogati su come incontrare i ragazzi nel mondo in cui viviamo e cercare di offrire loro stimoli e proposte che possano in qualche modo aiutarli e sostenerli nel loro percorso di crescita. La rivista è nata cent’anni fa e certamente parlava ai fanciulli di allora, ma con la stessa cura e attenzione verso il loro mondo, come avviene oggi. La costante è la medesima: tentare di stabilire una relazione, un dialogo. Perché, come allora anche i giovani di oggi hanno bisogno di riferimento, di qualcuno a cui chiedere, a cui affidare le proprie questioni. Qualcuno che li ascolti e che si metta in relazione».

È rivolto ai ragazzi dai 9 ai 14 anni: 68 pagine che si articolano in fumetti, dialogo, approfondimento, intrattenimento, attualità, cultura, fotografie e immagini suggestive. Le pagine del MeRa, così come il Premio della Bontà, trasmettono ai giovani esempi con i quali confrontarsi, riferimenti solidi cui attingere nei momenti difficili, perché i ragazzi hanno bisogno proprio di questo. «Hanno bisogno di essere a contatto con qualcosa di bello – dice padre Patassini – di relazioni costruttive che li facciano sentire accolti, ascoltati e non giudicati. Il mondo cambia a una velocità che ci sorprende, ma credo che alcune cose rimangano costanti: i valori cristiani e francescani che ci portiamo dentro dalla nostra storia, che sono l’accoglienza, l’apertura, l’attenzione verso l’altro. Non conosciamo ancora le modalità con le quali comunicheremo nemmeno tra cinque anni. La vera sfida sarà cercare di entrare nei nuovi format attraverso i quali continuare a comunicare valori e significati della nostra vita cristiana». Alla cerimonia del Premio della Bontà è presente il direttore del MeRa in dialogo con Fulvia Degl’Innocenti, giornalista e scrittrice e copresidente della giuria, insieme a padre Andrea Vaona, cappellano dell’Arciconfraternita di Sant’Antonio.

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