Chiang Mai: la testimonianza di don Raffaele Sandonà. Tutta la concretezza della missione come economo diocesano

Fidei donum, dono della fede, per un prete diocesano che parte per la missione significa entrare a servizio di un’altra Chiesa, dove si viene inviati

Chiang Mai: la testimonianza di don Raffaele Sandonà. Tutta la concretezza della missione come economo diocesano

Ogni servizio è importante, anche quello più apparentemente lontano da “trasporti” spirituali particolarmente romanticizzati. Don Raffaele Sandonà, in Thailandia dal 2009, dopo aver passato oltre un decennio tra i villaggi montani della sconfinata parrocchia di Chae Hom, dal 2022 si trova a Chiang Mai, nell’omonima Diocesi, in particolare nella parrocchia della Cattedrale. Dalla Pasqua di quest’anno è anche economo diocesano. «A volte si fanno tanti grandi discorsi sulla missione – ci racconta per telefono – ed è bene farli per dare entusiasmo. Poi, però, le problematiche di tutti i giorni sono quelle di una famiglia, nella quale bisogna portare a casa il pane da dare ai figli». In questa benedetta concretezza anche un lavoro fatto di numeri e di amministrazione diventa evangelizzazione: «Con il Covid sono “saltate tante cose” pure in curia a Chiang Mai, per cui bisogna riprendere in mano anche gli aspetti più organizzativi. Questo mi permette di entrare in contatto con le varie esigenze anche delle parrocchie. Purtroppo le risorse economiche sono poche, ma è tanto il valore umano dato dai tanti catecumeni e dai tanti preti in prima linea capaci di dare un contributo missionario». Il compito dell’economo è anche quello di supportare il vescovo, mons. Francis Xavier Vira Arpondratana: «Lo aiuto a “decomprimere” alcune pressioni, dato che con un apparato di curia molto elementare tutto ricade su di lui. Anche questo serve per aiutare una Chiesa a crescere». Don Raffaele è impegnato nella parrocchia della Cattedrale anche con gli stranieri in lingua inglese e nel dialogo interreligioso, data la forte presenza musulmana: «Anche alcuni insegnanti e studenti della scuola cattolica della Cattedrale sono musulmani». L’esperienza, insomma, di una Chiesa nascente in un contesto contemporaneo: «Qui a Chiang Mai stiamo vivendo l’esperienza delle prime Chiese, ma con le problematiche della globalizzazione e della società moderna, fatta soprattutto di Parola, di aiuto, di gesti ordinari e di ore al confessionale».

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)