Cinque nuovi diaconi. Pronti a entrare in servizio

Sabato 27 ottobre, alle 16, nella Cattedrale di Padova, il vescovo Claudio Cipolla ordinerà cinque nuovi diaconi. Tre provengono dal Seminario maggiore e sono in cammino verso il presbiterato, mentre due vivranno il loro ministero come diaconi permanenti. I primi tre saranno preti a giugno, gli altri due porteranno a 50 il numero dei diaconi permanenti attivi in diocesi. Ecco le comunità in cui sono impegnati.

Cinque nuovi diaconi. Pronti a entrare in servizio

Sabato 27 ottobre, alle 16, nella Cattedrale di Padova, per l’imposizione delle mani e la preghiera del vescovo Claudio Cipolla vengono ordinati cinque nuovi diaconi. Tre provengono dal seminario maggiore e sono in cammino verso il presbiterato, mentre due vivranno il loro ministero come diaconi permanenti.

I tre giovani seminaristi sono don Giovanni Casalin, 26 anni, di Grumolo Pedemonte, che presta servizio pastorale nel suo paese d’origine e come educatore presso il seminario minore; don Marco Piva, 34 anni, di Bojon, insegnante di religione a Pontelongo, dove presta servizio pastorale; don Pierclaudio Rozzarin, 32 anni, di Cristo Re in Padova, che presta servizio nella propria parrocchia d’origine e in seminario minore.

«L’ordinazione diaconale – sottolinea mons. Giampaolo Dianin, rettore del seminario – è il primo grado del sacramento dell’ordine (diaconato, presbiterato, episcopato). Anche se la meta finale del cammino in seminario è l’ordinazione presbiterale, col diaconato i seminaristi scelgono in modo definitivo la donazione a Dio e ai fratelli nella Chiesa. Promettono obbedienza al vescovo, si impegnano a pregare ogni giorno la liturgia delle ore dando voce alla preghiera della Chiesa, assumono l’impegno del celibato. I nostri diaconi vivranno metà settimana in seminario e metà in parrocchia dove accanto a tutti quei servizi di cui c’è bisogno, inizieranno a predicare, battezzare e prendersi cura dei malati».

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Due tra gli ordinati portano a 50 il numero dei diaconi permanenti attivi nella nostra Diocesi. Il primo è don Andrea Negrin, 52 anni, di San Bellino in Padova, che lavora come impiegato in un’azienda di servizi cittadina. Da 15 anni è membro dell’Unitalsi e svolge il servizio pastorale nella parrocchia di Mejaniga. Il secondo è don Nicola Gabriele Sciarrelli, 51 anni, di Busiago di Campo San Martino, che è sposato da 18 anni con Francesca Giuseppina Bianco e ha un figlio di dieci anni. Lavora presso la Casa di reclusione di Padova nel corpo di polizia penitenziaria e presta servizio da più di un anno presso la parrocchia di Tavo di Vigodarzere.

«La formazione per i candidati al diaconato permanente – spiega don Andrea Negrin – non ha un termine di tempo prefissato; la sua durata può dipendere dalla situazione familiare e lavorativa, dall’esperienza in comunità oltre che da vicende personali che devono essere di volta in volta prese in considerazione. La componente teologica della formazione prevede la frequenza obbligatoria ai corsi del ciclo triennale dell’Istituto di scienze religiose di Padova. Inoltre, a scadenza bisettimanale, si svolgono gli incontri di formazione spirituale, nei quali si approfondiscono i compiti specifici del diacono negli ambiti dell’annuncio della parola di Dio, della liturgia e della carità. Durante questi momenti si riflette anche sui ruoli di coordinamento e responsabilità che i diaconi vivono nel servizio alle comunità parrocchiali».

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