Giornata contro la tratta di esseri umani. Il vescovo: «Non restiamo indifferenti alla sofferenza»

Giornata contro la tratta di esseri umani. Sentita partecipazione, lo scorso 8 febbraio, alla veglia in basilica del Sant’Antonio

Giornata contro la tratta di esseri umani. Il vescovo: «Non restiamo indifferenti alla sofferenza»

Tanta la partecipazione, lo scorso 8 febbraio nella basilica del Santo, per la celebrazione della veglia nella Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di esseri umani. «Sant’Antonio è stato difensore dei deboli e araldo della giustizia sociale» osserva don Gianromano Gnesotto, direttore dell’Ufficio diocesano di pastorale dei migranti. La veglia, presieduta dal vescovo Claudio Cipolla, ha fatto ampio ricorso ai linguaggi della musica e dell’arte. Della bellezza, insomma: «L’aspetto che la veglia ha voluto sottolineare – aggiunge don Gnesotto – è che di fronte alla disarmonia data dall’ingiustizia, è possibile costruire e ricomporre i rapporti e le armonie lavorando per chi subisce, o ha subito, la tratta». La veglia è stata anticipata da un gesto simbolico: alcuni gruppi, infatti, si sono recati al Santo attraversando a piedi le strade della città di Padova. «Abbiamo camminato per la dignità – ha spiegato durante la veglia il vescovo Claudio – portando la sofferenza delle vittime della tratta: sono persone che vanno protette, rispettate, valorizzate, onorate, riscattate nella loro dignità calpestata. Le abbiamo a cuore. Di fronte allo scandalo di persone schiavizzate, dinanzi ai soprusi, alla violenza, all’ingiustizia e alla sofferenza, non siamo indifferenti. Per questo siamo svegli, specie nelle ore più buie, sull’esempio di tante persone, associazioni e organizzazioni, che si impegnano a soccorrere questa umanità ferita. Dio si fa vicino attraverso il nostro cuore e le nostre mani, per sostituire il male con il bene».

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