La Chiesa che vorrei. Giovani, che Chiesa sognate? Scrive don Federico Fabris

Se ci guardiamo attorno, da ormai parecchi anni le nostre assemblee domenicali, oltre a quelle feriali, ci presentano più posti vuoti che gremiti.

La Chiesa che vorrei. Giovani, che Chiesa sognate? Scrive don Federico Fabris

Se analizziamo meglio le assenze, ci accorgiamo subito che i posti vuoti si concentrano in età ben precise, e facilmente individuabili: quella dei giovani. Ecco, perciò, che da almeno sei anni, ho cercato le risposte al perché di questi vuoti non tanto (e non solo) nei libri, in convegni, ma... andando a chiedere ai diretti interessati. E queste sono le domande che ho rivolto a molti giovani, e giovanissimi, del nostro territorio, e del territorio nazionale, soprattutto a coloro che “non frequentano”: che Chiesa sogni? Come ti piacerebbe fosse la Chiesa?
E, con una certa sorpresa, ho potuto constatare come nessuno di essi non abbia risposto, anzi! La maggior parte mi ha ringraziato e ha chiesto di aver pazienza per formulare con un po’ di tempo adeguato la propria risposta, non essendo «una domanda che ci si sente rivolta tutti i giorni». La Chiesa che vorrei (Effatà editrice) è un condensato di esperienze, suggerimenti, “confessioni” personali di tanti e tante giovani che hanno accolto – a mio parere sullo stile sinodale, di cui tanto si parla in questi anni – l’invito a prendere sul serio anche la domanda di fede, e del loro senso di fede, in questi tempi.

Ciascuna riflessione loro è accompagnata da alcune righe di commento che mi hanno interpellato a sognare una Chiesa... che sa sognare, in grande! A esse si è voluto aggiungere qualche passo in riferimento a qualche santo, o alle encicliche di papa Francesco, che richiamano quello che è il nucleo centrale della risposta. L’augurio, naturalmente, è che, dentro il cammino sinodale, anche questi contributi possano essere utili frammenti per non lasciare la Chiesa
“in balia delle onde”, ma possano diventare piccoli tocchi e rintocchi per gustare un suono diverso, una melodia nuova, una primavera dove sbocciano tanti fiori profumati che preparano la strada per tanti frutti che si potranno poi raccogliere. La risposta a queste domande data dai giovani afferma che la Chiesa è più viva che mai; forse, ora come ora, la fatica è prendersi del tempo per ascoltarli sul serio e “osare” un po’ di più di fronte a tanti freni, tanti moralismi, tanti tradizionalismi che tradiscono la brillantezza e l’essere spumeggiante del Vangelo!

don Federico Fabris

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