La verifica: attività possibile e che fa bene

A volte le verifiche regalano, leggendo tra le righe, delle sorprese inaspettate

La verifica: attività possibile e che fa bene

«Quando parliamo di verifica, molte persone pensano a giudizi, valutazioni, scadenze, ansia, mentre chi si dedica a progettare sa che verificare è un momento fondamentale del processo, se vogliamo davvero “vedere” la realizzazione dei nostri obiettivi – spiega Antonella De Benedetti dell’équipe diocesana – La verifica è un ponte tra il tempo dell’ideare e quello del realizzare: sotto il ponte passa il fiume vorticoso di ciò che facciamo. È necessario osservare come il nostro progetto abbia preso corpo, è necessario assicurarsi che le persone coinvolte si siano sentite a proprio agio nei diversi ruoli rivestiti, che i tempi di realizzazione siano stati rispettati, che gli spazi fossero adeguati alle attività svolte... insomma ci vuole, dal ponte della verifica, uno sguardo attento a cogliere tanti aspetti del fare e questo vale anche per l’annuncio e la catechesi! Verificare sembra un’attività complessa, da svolgere alla fine di un percorso, ma può anche accompagnarlo, monitorando i diversi momenti, per riuscire a fare qualche correzione “in corsa”. Un esempio di questa verifica “in corsa”, davvero utile, è stato attivato da un’ equipe di formatori che per la prima volta presentava a dei catechisti un corso appena costruito e organizzato, da riproporre poi, subito dopo, in un’altra sede. Alla fine di ogni serata (ne erano state programmate tre) sono stati distribuiti ai partecipanti dei post-it cui scrivere una cosa positiva e una da migliorare dell’esperienza di quell’incontro. I formatori hanno rivisto insieme velocemente i commenti, per chiarire e adeguare alcuni contenuti dell’incontro successivo, collegandoli a quelli precedenti. E voi catechisti, trovate il tempo per la verifica? Riuscite a confrontare con i risultati ottenuti gli obiettivi di annunciare e condividere la relazione che vivete con Cristo Risorto, non solo quanto ai numeri delle presenze, ma anche quanto ai sentimenti di gioia, soddisfazione, curiosità o imbarazzo, delusione, perplessità che provate e a quelli che leggete sui volti di bambini, adolescenti, adulti? Provateci, coraggio! Verificare è possibile e fa del bene a chi si impegna. A volte le verifiche ci regalano delle sorprese, leggendo tra le righe, anche quelle un po’ storte, magari da migliorare!»

«Ho iniziato il mio impegno come referente per l’iniziazione cristiana nel 2014 – racconta Maddalena Salvadego dell’unità pastorale all’Arcella (San Filippo Neri, San Bellino e Santissima Trinità) – Da qualche anno era nata l’up: l’esperienza è stata molto bella, sia nella fase di formazione, quando abbiamo fatto nostro il senso e la metodologia della nuova proposta, sia quando abbiamo “dovuto” inventarci un modo per camminare tutte e tre le parrocchie insieme. Abbiamo creato équipe con accompagnatori dei genitori, catechisti e, quando possibile animatori, che avessero un cammino comune da sviluppare secondo le necessità del proprio ambito parrocchiale. Segnalo quattro elementi che reputo utili a favorire un buon cammino di iniziazione cristiana: * se la programmazione dei contenuti e delle attività viene svolta in équipe e periodicamente verificata insieme (catechisti, accompagnatori, referente coordinatore), permette quella sintonia di intenti e di approccio che i genitori percepiscono come motivante alla loro partecipazione; * dopo diversi anni di sperimentazione, ci sono prassi consolidate rispetto a tempi e modalità di realizzazione dei vari argomenti e in particolare dei “riti”: non c’è sempre da inventare, ma si può proficuamente beneficiare dell’esperienza dei gruppi degli anni precedenti; * i giovani catechisti, affiancandosi a catechisti più “adulti”, sono in grado di tradurre in attività piacevoli per i bambini i contenuti essenziali della fede che siamo chiamati a rendere comprensibili e affascinanti per le nuove generazioni. * esperienze condivise tra genitori e bambini (la partecipazione alla messa, la celebrazione dei riti, ma anche qualche giornata trascorsa insieme) favoriscono un clima di familiarità in cui si riescono a coinvolgere anche i genitori meno “sensibili”, che possono trovare occasioni di rivisitazione del proprio rapporto con la comunità e con la propria fede che all’inizio non avevano preso in considerazione».

Tempo pasquale: nel sito i testi dei centri di ascolto

Nel sito dell’Ufficio saranno disponibili i testi dei centri di ascolto per gli adulti da proporre in parrocchia nel tempo pasquale. Sono preparati insieme al Settore apostolato biblico delle Diocesi di Vicenza e Adria-Rovigo.

18 maggio, Cammino spirituale a Valsanzibio

Cammino spirituale alla scoperta delle meraviglie del giardino di Villa Barbarigo a Valsanzibio (Padova) guidati da don Giulio Osto: sabato 18 maggio dalle 9.30 ore 13. Iscrizioni attraverso il modulo online nel sito.

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