Le Cucine popolari saranno riqualificate: 910 mila euro dal Pnrr e possibile trasferimento

Sarà finanziato con 910 mila euro di fondi legati alla missione 5 del Pnrr – Inclusione e coesione – il progetto della Fondazione Nervo Pasini presentato dal Comune di Padova che prevede la riqualificazione delle Cucine economiche popolari (Cep) e di tutti i servizi connessi, che comprende anche l’ipotesi del trasferimento dall’attuale sede di via Tommaseo 12 a via Tommaseo 47, negli attuali locali della canonica e del centro parrocchiale del Tempio della pace, al momento inutilizzati.

Le Cucine popolari saranno riqualificate: 910 mila euro dal Pnrr e possibile trasferimento

 La notizia ha una portata storica sia per ciò che le Cep rappresentano per Padova, sia perché l’opera fondata da Stefania Omboni occupa l’attuale sede fin dal 1914. «Si tratta di una grande opportunità per rendere la nostra città ancora più significativa dal punto di vista dei valori che vuole incarnare: l’accoglienza e la vicinanza a chi è in difficoltà – ha commentato il vescovo Claudio Cipolla durante la conferenza stampa di martedì 4 aprile in cui è stato dato l’annuncio – È una grande opportunità anche per riappropriarci come città di questa esperienza. Il nostro obiettivo fin da quando è stata costituita la Fondazione Nervo Pasini era quello di non vivere in modo privatistico questa esperienza ma di condividerla con tutte le realtà che compongono la nostra città, consapevoli che possiamo diventare un giorno orgogliosi di quello che facciamo». La possibilità di spostare le Cep in quest’area rappresenterebbe un passo avanti sia per le Cucine sia per la città, che vedrebbe rinascere una zona posta all’ingresso del centro per chi arriva in treno e per i molti studenti universitari che transitano ogni giorno. Quello che avrebbe tutta l’aria di essere un regalo d’eccezione per il 140° compleanno delle Cucine economiche popolari, le cui celebrazioni sono appena terminate, rappresenta in realtà il frutto di un lavoro certosino, e ancora in itinere, compiuto dalla Diocesi e dall’amministrazione comunale. Al netto del finanziamento, molti passaggi rimangono da compiere, come le verifiche e le valutazioni della Soprintendenza dei beni culturali e dei tecnici comunali da cui dipende anche la possibilità di ampliare il centro parrocchiale. Le tempistiche, dettate dal Piano nazionale di ripartenza e resilienza, dicono che l’operazione dovrà essere completata entro il giugno 2026, sui dettagli del progetto si entrerà nel vivo ora che il finanziamento è garantito.

Il sindaco Sergio Giordani sottolinea ancora una volta la fattiva collaborazione in atto tra Comune e Diocesi e ha confessato che «quando i miei collaboratori mi hanno comunicato lo stanziamento di questa cifra per le Cucine popolari è stata per tutta l’amministrazione una grande soddisfazione: questa istituzione rappresenta per Padova un importantissimo valore aggiunto». Sulla stessa linea l’assessora al Sociale Margherita Colonnello che ha tirato le somme dopo mesi di lavoro sul progetto da parte della struttura dei Servizi sociali del Comune: «Le Cucine popolari sono un luogo identitario per Padova, qui si forma l’identità di una città fatta di solidarietà, di impegno, di non lasciare indietro nessuno». Il presidente della Fondazione Nervo Pasini, nonché vicario episcopale per i beni temporali della Chiesa, don Luca Facco ha ricordato il grande potenziale delle Cep :«Il progetto immaginato per la riqualificazione delle Cucine rappresenta anche un tassello in un processo di rigenerazione urbana all’interno del riassetto generale dell’area “della Pace” e della parrocchia stessa, che oggi ha una comunità molto ridotta con spazi di pertinenza a tutt’oggi non utilizzati e degradati».

Pasqua: le celebrazioni presiedute dal vescovo
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Venerdì 7 e sabato 8, don Claudio recita le Lodi con le parrocchie del centro storico (alle 8 in Cattedrale). L’8, poi, presiede i riti preparatori per alcuni eletti ai sacramenti pasquali. Alle 21, in Cattedrale, presiede la Veglia pasquale nella notte santa e conferisce i sacramenti Mdell’iniziazione cristiana ad alcuni eletti della Diocesi. Domenica 9, alle 17, vespri di Pasqua con gli eletti.

Suor Albina: il sogno è aprirci di più alla città

Immaginare i dettagli del progetto e la destinazione dell’attuale sede delle Cucine popolari è oggi prematuro. «A quanto abbiamo valutato – spiega la direttrice, suor Albina Zandonà – ci sono gli spazi per continuare a servire i 200 pasti giornalieri che prepariamo oggi. Non vogliamo una realtà grande in cui entri l’anonimato, la relazione con le singole persone che entrano è fondamentale». Il sogno, ha aggiunto suor Albina, è un ritorno alle origini, quando anche operai e studenti universitari frequentavano abitualmente le Cep. La futura sede di Ingegneria in zona “Pace” con 3 mila studenti, potrebbe favorire questo obiettivo di aprire sempre più le Cucine alla città, come dichiarato dal vescovo Claudio, fin dalla nascita della Fondazione Nervo Pasini che ne cura la gestione.

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