Le nozze di Cana. Maria ci porta a Gesù e poi gli lascia il posto

L’icona delle nozze di Cana ci aiuta a comprendere l’intercessione della Madonna per noi: interpella Gesù, per una necessità, ma allo stesso tempo chiama in causa anche gli uomini. Maria crea una relazione. «Fate quello che lui vi dirà», ripete Maria anche oggi. Possa il Signore ascoltare la sua preghiera; possa il mondo ascoltare la Madre di Dio.

Le nozze di Cana. Maria ci porta a Gesù e poi gli lascia il posto

«Prega per noi, intercedi per noi!». Le preghiera del credente alla Beata Vergine Maria è costellata da invocazioni come queste. Confidando nella sua intercessione, il popolo cristiano le affida i desideri più segreti, le necessità della vita, le persone care, supplicandola di ottenere da Dio le grazie di cui ha bisogno. Eppure l’intercessione della Vergine non si risolve in una semplice raccomandazione o in una sorta di scorciatoia per ottenere qualcosa dal Signore. Come si può spiegare, dunque?

Se consultiamo un vocabolario latino, alla voce “intercedere”, troveremo questo primo significato: “camminare nel mezzo”. Chi intercede, cammina nel mezzo, tra due parti ed è pronto ad aiutare ciascuna delle due parti o a interporsi in favore di una di loro. Questo può dirsi anche a proposito dell’intercessione della Madonna? La pagina evangelica che meglio può aiutarci ad approfondire questo aspetto, si trova nel quarto Vangelo, nel racconto delle nozze di Cana. Tutti ricordiamo cosa è successo: nel mezzo della festa di nozze, a cui sono stati invitati Gesù e sua Madre, viene a mancare il vino. È un guaio per gli sposi e gli invitati; la festa sta per essere rovinata.

La madre intuisce il disagio che si sta generando. Così, dà uno sguardo al figlio per dire che gli sposi non hanno più vino e rivolge uno sguardo anche ai servi, a chi sta intorno, per dire: «Fate quello che lui vi dirà». Maria, proprio stando nel mezzo tra Gesù e gli sposi, mette in atto la sua intercessione, dando luogo a un duplice dialogo, un duplice intervento. Ella presenta a Gesù una necessità cui porre rimedio e contemporaneamente chiede ai servi di fare la propria parte, rendendosi disponibili alle indicazioni di Cristo. La sua intercessione interpella Gesù e al tempo stesso esige l’impegno dell’uomo; non si esaurisce in una richiesta, ma si adopera per mettere Cristo in relazione con gli uomini. Maria è la madre. È la madre di Gesù, del primogenito, del Figlio di Dio, ma è anche la madre dei molti fratelli. Ella intercede presso il suo Figlio evidenziando i vuoti dei suoi fratelli e chiede le grazie di cui hanno bisogno per vivere, ma questo non potrà avvenire che all’interno di un rapporto di collaborazione e obbedienza a Cristo: «Fate quello che lui vi dirà». Come il cuore di una madre non si dà pace se non vede la fraterna cordialità tra i suoi figli, così la Vergine ci educa ad ascoltare Gesù, ci porta a Lui.

E poi? Poi lascia il posto a Gesù. Il suo stile è inconfondibile: Maria rientra tra la folla, si confonde tra i discepoli, sta ai piedi della croce, siede tra gli apostoli in attesa della Pentecoste. Presente – raramente in primo piano – lascia che il Signore possa creare una cosa nuova, mai vista prima, sovrabbondante.

La Beata Vergine intercede per noi. E quando non ci rivolgiamo a lei? Dante Alighieri nella sublime preghiera alla Vergine che pone sulle labbra di san Bernardo, porta questa considerazione: «La tua benignità non pur soccorre a chi domanda, ma molte fiate liberamente al dimandar precorre». La bontà della Madonna non solo viene in aiuto a chi la invoca, ma molte volte previene spontaneamente la preghiera. Quello che è successo a Cana, noi speriamo si ripeta per l’intera umanità, oggi. Gli sposi non avevano aperto bocca per chiedere che qualcuno ponesse rimedio alla mancanza di vino: ci ha pensato Maria. Ora, tra il Figlio Gesù e gli uomini del nostro tempo, ci sono molte giare vuote, c’è una festa a rischio. «Non hanno più vino», ripete anche oggi Maria; l’umanità non ha più il vino dell’amore, il vino della pace, del dialogo, della fede. «Fate quello che lui vi dirà», ripete al mondo. Possa il Signore ascoltare la sua preghiera; possa il mondo ascoltare la Madre di Dio.

don Nicola Tonello,
rettore della chiesa del Corpus Domini e padre spirituale del seminario maggiore

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