Liceo quadriennale, il Bruni rinnova la sperimentazione

Il liceo scientifico Bruni ha recentemente ricevuto l’approvazione da parte dell’Ufficio scolastico regionale per rinnovare la sperimentazione nazionale dei percorsi quadriennali, già in atto dall’anno scolastico 2018/19 e prevista nel Pnrr.

Liceo quadriennale, il Bruni rinnova la sperimentazione

A Padova era stato l’unico a essere selezionato dal bando nazionale di quattro anni fa e oggi può ancora riproporre questo innovativo percorso liceale. Lo stile educativo e la proposta didattica maturata in vent’anni di esperienza stanno alla base del progetto. Il rinnovo era previsto per quelle scuole superiori che avevano iniziato la sperimentazione e che con il presente anno scolastico concludono il loro ciclo e portano i loro studenti all’esame di Stato. Quest’anno, infatti, si diplomeranno i primi ragazzi del quadriennale e potranno scegliere il loro futuro già a 18 anni, come nella gran parte dei Paesi europei.

Nel rinnovo era indispensabile introdurre tre importanti novità: il potenziamento delle discipline Stem, la possibilità di erogare insegnamenti on line, l’introduzione di insegnamenti trasversali relativi alla transizione ecologica e allo sviluppo sostenibile. «Per quanto riguarda lo sviluppo sostenibile – precisa Martino Frizziero, coordinatore del liceo Bruni – le attività si svolgeranno in due “green week”, una settimana all’inizio e una in conclusione dell’anno scolastico. Gli insegnamenti on line saranno a corredo della didattica in presenza, destinandoli a recuperi e ad approfondimenti (seminari, incontri con esperti, eventi internazionali). Infine il potenziamento delle discipline Stem avverrà attraverso l’introduzione progressiva del digitale e della piattaforma hardware Arduino, grazie alla quale ogni studente potrà costruire il suo laboratorio di fisica utilizzando sensori, registratori di dati e algoritmi programmabili per ogni esperimento.

Le altre caratteristiche del nostro liceo quadriennale sono l’introduzione di due nuove materie come Laboratorio di metodo sperimentale (prevedendo una compresenza oraria, o una alternanza, tra docenti di fisica e di scienze coadiuvati dalle figure di tecnico di laboratorio) e Diritto ed economia in lingua inglese. Inoltre lo studente ha la possibilità di personalizzare il suo curriculum scegliendo come svolgere alcune ore nell’arco dell’anno: seconda lingua, linguaggi di programmazione informatica, teatro o matematica».

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E così torna la proposta di un liceo di quattro anni. Come alle magistrali. Per farvi un’opinione seria sulla proposta magistrale leggete gli articoli qui accanto di altro autore, spazio e spessore. Qui trovate solo poche battute e domande a pioggia (acida). Si vuole per i nostri giovani un anno in meno di fatica (si fa per dire) sui libri? Si vuole anticipare il percorso universitario o i corsi di formazione al lavoro, per essere alla pari (e perché allora non far meglio?) con i competitori europei e non? O si ipotizza, per coinvolgere i no studio e no lavoro, un anno sabbatico di stato, per immaginare e discutere sui social bonus e altri emolumenti, in vista di una vita capace di escludere i lunedì-venerdì prosaici e refrattari ai sogni nel cassetto? Il dibattito è aperto (mascherine solo in caso di assembramento). Va detto per completezza che, se la proposta non fosse bocciata, i nostalgici dei cinque anni potrebbero sempre promuovere (rigorosamente) la scelta di farsi bocciare. (Giacomo Bevilacqua)

Stefano Montaccini
Rettore

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