Mons. Bevilacqua: 40 anni per l’Opera della Provvidenza

«L’Opera della Provvidenza – ha sottolineato il vescovo Claudio – è un grande segno di carità della Chiesa di Padova e uno strumento di attenzione ai più fragili e ai poveri, che interpreta la scelta evangelica.

Mons. Bevilacqua: 40 anni per l’Opera della Provvidenza

Ringrazio don Roberto Ravazzolo di aver accolto questo impegnativo compito e a mons. Roberto Bevilacqua – che da 26 anni ha guidato questa struttura e che rimarrà comunque presente come vice presidente del consiglio di amministrazione – va la gratitudine per il servizio e l’impegno con cui ha accompagnato anni di profonda trasformazione, per la discrezione della sua persona e la dedizione totale alla causa dell’Opsa. Il suo servizio a questa casa è stato ininterrotto, unendo competenza e passione: la qualità del servizio e della cura agli ospiti è stata garantita come una forma di testimonianza evangelica. Il doppio motto dell’Opera: Charitas cum fide e Servire Christo in fratribus è per lui uno stile di vita più che uno slogan». Mons. Bevilacqua negli ultimi 40 anni ha infatti prestato servizio e vissuto per l’Opsa, iniziando a frequentare la struttura come medico volontario nel 1981, prima di essere ordinato sacerdote (3 giugno 1984). Una volta prete è stato inviato proprio all’Opera in aiuto al cofondatore, mons. Francesco Frasson, cui è succeduto come direttore generale il 1° gennaio 1995 e rimanendo in carica finora.

«Essere stato qui all’Opera della Provvidenza per dare un servizio ai nostri ospiti – ha commentato mons. Bevilacqua – è stata una grande opportunità e un privilegio umano e una grande grazia dal punto di vista cristiano e sacerdotale. Ringrazio per la fiducia che mi è stata concessa dai vescovi, dai consigli di amministrazione che si sono succeduti e ringrazio tante persone meravigliose per la preziosa collaborazione ricevuta per la dedizione e il servizio alla missione dell’Opera».

Provvidenza e carità, pilastri dell’Opsa

«Provvidenza e carità sono i due pilastri di questa casa, nata dalla consapevolezza che oggi Dio si serve delle nostre mani e del nostro cuore per provvedere alle necessità dei fratelli in difficoltà. Qui la nostra Chiesa troverà sempre una “palestra di carità” e una “università dello spirito”»

L’Opsa oggi è soprattutto una casa

Oggi l’Opera della Provvidenza Sant’Antonio include dieci unità residenziali per un totale di 23 nuclei e tre Centri servizi, un poliambulatorio, sala per visite e momenti ricreativi, teatro e auditorium, palestre specifiche, laboratori educativooccupazionali, cucina e lavanderia. Sono oltre i 600 dipendenti, tre le comunità di religiose (le terziarie francescane Elisabettine, la Congregazione di san Luigi Gonzaga dal Tamil Nadu e le Clarisse Francescane dal Kerala).
«Ma l’orgoglio dell’Opsa – sottolinea don Ravazzolo – sono le persone. Fin dalla sua apertura l’Opera non è unicamente un luogo di cura, specializzato ed efficiente, ma è soprattutto un ambiente familiare. Qui si trova una casa. Qui si sperimenta la forza generativa insita nell’accoglienza delle proprie e altrui fragilità».

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